L’ECO DI BERGAMO 15 MARZO 1956
Einstein “revisionato da 4000 fisici americani”
Un interessante scritto sulla teoria di Todeschini
Sul recente Congresso di Fisica a New York, che vasta eco ha suscitato anche sulla stampa italiana per alcune rivoluzionarie affermazioni, il Rettore dell’Università Latino Americana di San Salvador (USA), prof. Dr. Ing. P. Getty, ha scritto l’interessante relazione che siamo lieti di ospitare.
Qui all’Albergo Yorker sono convenuti
4000 scienziati per partecipare al Congresso della Società
di Fisica Americana, onde prendere decisioni di portata storica
nel campo scientifico.
Il comportamento dell’antiprotone, che lanciato in un tubo
a vuoto attraverso un campo magnetico, descrive una traiettoria
curva deviata in senso opposto a quella del protone, ha risollevato
la questione che si presentò nel 1922 allorchè Anderson
scoperse il positrone che si comportava nello stesso modo rispetto
all’elettrone. Secondo Einstein ciò porterebbe ad
assegnare all’antiprotone una massa ed una energia negative,
ma questo non si può ammettere, come ha dimostrato Todeschini,
perché in netto contrasto con il principio della meccanica
classica, la quale infatti ci insegna che massa ed energia, essendo
grandezze scalari, non possono assumere che valori positivi. Lo
scienziato italiano ha dimostrato infatti sino dal 1922 che tali
corpuscoli, non deviano dalla traiettoria rettilinea per il fatto
che aumenta la loro massa come sostenne Einstein, bensì
perché essendo sfere rotanti su se stesse in senso opposto
che traslano nella medesima direzione, sono soggette all’effetto
Magnus e perciò subiscono forze dirette in senso contrario.
Poiché le forze possono assumere segno positivo o negativo
perché sono grandezze vettoriali, questa spiegazione risulta
in perfetta armonia con la meccanica classica. Ma ciò conferma
anche che lo spazio del tubo, pur essendo privo di aria, non è
vuoto, ma si comporta come un fluido sostanziato di densità
costante e che i corpuscoli considerati sono sfere di spazio fluido
rotanti su se stesse alla velocità della luce. Tale concezione
permette di spiegare i fenomeni subatomici, che viceversa sono
in netto contrasto con la teoria di Einstein. Infatti le 24 particelle
che sinora si sono fatte uscire dal nucleo mediante bombardamento
corpuscolare, hanno caratteristiche tali che non consentono di
spiegare come possono stare avvinte in equilibrio nella roccaforte
centrale dell’atomo se attorno a questa vi è il vuoto,
come postulato dalle teorie quantistiche e della relatività
einsteniana; mentre invece considerando l’atomo come un
campo di spazio fluido centromosso si spiega come questo possa
mantenere compresso nel centro la massa rotante nucleare e come
questa a seconda dell’entità e modalità del
bombardamento cui viene sottoposta possa espellere frammenti diversi
e tanto numerosi.
Per quanto sopra la fisica è giunta ad un bivio decisivo:
o ammettere che l’antiprotone possa assumere massa ed energia
negative, in netto contrasto con la meccanica classica e rinunciare
alla spiegazione dei fenomeni sub-atomici, per salvare la fama
di Einstein; oppure ammettere come sostiene Todeschini che quel
corpuscolo sia soggetto ad una forza negativa e spiegare così
i fenomeni sub-stomici in armonia con la meccanica classica, e
ripudiare la relatività einsteniana. La scelta era ovvia,
ed indicata chiaramente dai responsi sperimentali.
Infatti in pieno accordo con i congressisti, Oppenheimer ha enunciata
la necessità di un totale capovolgimento delle basi teoretiche
della fisica moderna, con le seguenti dichiarazioni:
1) accertata la impossibilità di spiegare il comportamento dell’antiprotone e dei fenomeni sub-atomici e che perciò siamo tornati al punto in cui si trovava la fisica 50 anni fa, prima che venissero Einstein con la sua teoria della relatività, Plank e Bohr con le loro teorie quantistiche, si riconosce la necessità imprescindibile di adottare nuovi principi unificatori.
2) è indispensabile che la nuova scienza unitaria sveli le relazioni che legano tra di loro i fenomeni della fisica atomica e quelli contemplati da tutte le altre branche del sapere.
3) è necessario che essa sia tale che dai suoi precetti risulti chiaramente quali debbano essere la posizione e responsabilità e la meta dello scienziato sul piano universale.
Tutti sanno che queste sono le caratteristiche
distintive della Teoria delle Apparenze di Todeschini.
Con la pseudo relatività do Einstein che ha dominato per
50 anni il pensiero scientifico, per la quale il suo autore ebbe
cattedre, onori, Premio Nobel, e fu ritenuto il primo scienziato
del mondo, alla luce dei fatti si è rivelata completamente
falsa.
Per 30 anni Todeschini era rimasto la sola voce clamante nel deserto
l’inattendibilità della teoria di Einstein, di cui
aveva scoperto e dimostrato con rigore scientifico gli errori:
per evitare i quali aveva appunto costruita la sua meravigliosa
teoria unitaria.
Il fatto che all’improvviso tutto il fronte scientifico
si sia capovolto e marci nella direzione additata nelle sue opere,
ci dice che gli scienziati hanno riconosciuto in pieno la verità
che egli ha raggiunte e che stanno per adottarle.
La sua teoria infatti ha veramente unificato la materia, il suo
campo, le varie forme di energia ondulatoria e le loro leggi e
svelando le relazioni che corrono tra i fenomeni fisici, biologici
e psichici, li ha inquadrati in una scienza unica madre di tutte
le altre: La Psicobiofisica, la quale consegue la più vasta,
profonda, ed organica sintesi del Creato possibile ai nostri giorni
e perciò risponde in pieno ai requisiti auspicati dall’alto
Congresso odierno.