CENTRO RICERCHE BIOPSICHICHE – PADOVA – 1963
Il Funzionamento dell’organo della vista
L’occhio è una stazione televisiva.
Le recenti comunicazioni fatte all’Università
di Chicago dal prof. Simpson, con le quali si afferma di aver
raggiunto le prove sperimentali che lo spazio non è vuoto
come riteneva Newton, e nemmeno è un’estensione quadridimensionale
vacua, curva ed immobile, come supponeva Einstein; ma bensì
risulta una sostanza dinamicamente attiva, avente densità
costante e mobile come un fluido, come noi abbiamo sempre affermato
prima del Simpson, hanno attirato in questi giorni l’attenzione
mondiale sulla parte fisica della “Teoria delle Apparenze”.
Così è passata in seconda linea un’altra autorevole
conferma sperimentale sulla parte neurologica, non meno importante
della prima.
Il Prof. Rigg della Brown University infatti, ripetendo gli esperimenti
fatti in Italia ha potuto constatare che allorchè noi percepiamo
la luce, le fibre del nervo ottico sono veramente percorse da
correnti elettriche di intensità e frequenza varianti a
seconda del colore luminoso suscitato in noi, il che dimostra
che dal fondo della nostra retina sino ai centri cerebrali, non
viene trasmessa luce, ma solamente una successione di urti corpuscolari
(corrente elettronica), la quale giunta al centro psichico viene
trasformata dalla nostra anima in sensazione di luce. Il nervo
ottico infatti è opaco e non lascia passare luce, e perciò
questa sorge esclusivamente nel nostro spirito, allorchè
pervengono al centro psichico le vibrazioni elettriche sopra specificate
e sperimentalmente reperite. Ora presupponendo, come noi abbiamo
affermato, che nel mondo fisico oggettivo non vi sono che movimenti
di spazio fluido inerziale, i quali se sono campi rotanti sferici,
costituiscono i sistemi atomici e astronomici che ci appaiono
come materia, mentre invece se sono movimenti ondosi, quando colpiscono
i nostri organi di senso, vi producono correnti elettriche, le
quali tradotte al cervello, suscitano nella nostra psiche sensazioni
di luce, suono, calore, ecc., viene in sostanza provato che tali
sensazioni sono irreperibili nell’ambiente e sorgono solamente
in noi. Viene dimostrato che le vibrazioni ad alta frequenza dello
spazio sono buie e che solo quando incidono sulla retina visiva,
vengono trasformate in correnti elettriche, le quali tradotte
dal nervo ottico al centro psichico, suscitano nella nostra anima
la sensazione di luce e calore. Ecco secondo noi come appare il
funzionamento e la costituzione dell’organo visivo:
“L’organo periferico della vista è l’occhio.
Esso in base al principio unifenomenico del mondo fisico, non
riceve dall’ambiente esterno luce e calore, né li
trasmette al cervello, ma solamente riceve vibrazioni buie di
spazio ad alta frequenza, le trasforma in vibrazioni elettroniche
e le trasmette, a mezzo delle fibre del nervo ottico ai centri
cerebrali, ove la psiche le percepisce sotto forma di sensazioni
luminose immateriali. L’occhio quindi non è una macchina
fotografica, come erroneamente ritenuto finora; infatti questa
arresta le immagini sulla lastra retrostante, mentre invece l’occhio
non ferma le immagini sulla retina, ma da questa le trasmette
a distanza tramite il nervo ottico sino alla corteccia cerebrale
e da questa al centro psichico. Ora l’apparecchio che trasmette
a distanza delle immagini luminose è quello televisivo.
L’occhio quindi funziona ed è costituito come una
stazione televisiva trasmittente a filo e perciò è
munito, come questa, di tutti gli organi indispensabili tecnicamente
agli scopi citati”. Anatomicamente infatti il Rigg li ha
rintracciati e descritti nelle sue opere magistrali, svelando
che l’organo preposto a trasformare le vibrazioni buie di
spazio che incidono sulla retina, in vibrazioni elettroniche,
sono i coni ed i bastoncelli di cui essa è tappezzata a
mosaico, i quali con le sovrapposte fibrille, costituiscono gli
elementi bipolari di tante cellule fotoelettriche di tipo Gruma.
Il tappeto a mosaico degli elementi fotoelettrici suddetti, è
atto a scomporre le immagini in punti, ciascuno dei quali invia
il suo particolare impulso elettrico al cervello. Il funzionamento
della vista è quindi il seguente: le vibrazioni oscure
di spazio fluido ambiente ad alta frequenza, dopo aver attraversato
la pupilla, il cristallino e l’umor vitreo contenuti all’intero
del bulbo oculare, vanno a colpire i coni ed i bastoncelli che
tappezzano a mosaico la retina disposta sul fondo interno del
cavo oculare. Poiché coni e bastoncelli con le relative
fibrille sovrapposte, funzionano come cellule fotoelettriche,
esse colpite da vibrazioni oscure ad alta frequenza, le trasformano
in vibrazioni elettroniche, le quali tramite le fibre del nervo
ottico vanno al centro psichico del cervello, ove suscitano nell’anima
le sensazioni luminose diversamente colorate a seconda della frequenza
di vibrazioni in arrivo, in perfetta armonia con quanto osservato
sperimentalmente e con quanto dedotto matematicamente dalla spaziodinamica.
Sarebbe così svelata la meravigliosa tecnologia elettronica
del sistema nervoso centrale e periferico di tutti gli organi
di senso, di moto, di vegetazione e regolazione e le loro relazioni
specifiche e di insieme, sì, da consentire nuove e più
sicure nozioni, modalità e mezzi per la diagnosi e la terapia
delle malattie che affliggono tanti sofferenti.
Giuliano Ravelli