L’ECO DI BERGAMO 24 Febbraio 1966


I TEMI DI UN CONGRESSO DI SCIENZIATI EUROPEI A ROMA

Le sorgenti della fisica classica e i contrasti fra le teorie moderne

I risultati raggiunti da una “equipe” di ricercatori hanno dato ulteriore notorietà all’Accademia Teatina per le Scienze – Le teorie e le esperienze del bergamasco prof. Marco Todeschini, del prof. Renato De Luca, Presidente del Comitato Italiano delle Ricerche Matematiche, e di altri studiosi.

Ha avuto luogo, poco tempo fa, alla “Lancisiana” di Roma, l’inaugurazione del nuovo anno dell’”Accademia Teatina delle Scienze”, presieduta dal sen. Prof. Mario Cutolo, docente di Fisica Generale all’Università di Napoli e direttore della “Sezione Ionosfera ed Esosfera” del S.S.F.S. e del “Centro Studi di Radiopropagazione e Radionavigazione”.
L’Accademia stessa è balzata alla notorietà internazionale per i lavori di una “equipe” di scienziati che vi fanno parte, i quali hanno scoperto l’identità fluidodinamica della struttura dell’energia radiante, della materia, e dello spazio che la circonda, giungendo a stabilire che la velocità della luce è relativa.
Il prof. Marco Todeschini, l’insigne scienziato bergamasco, già docente di Meccanica Razionale ed Elettronica presso la “Scuola Superiore di Perfezionamento di Ingegneria del Servizio Tecnico del Genio Militare di Roma”, apprezzatissimo collaboratore di Marconi e di Levi-Civita e conosciuto in tutto il mondo per la sua famosa “Teoria delle Apparenze”, per cui è stato possibile realizzare numerose applicazioni pratiche sia nel campo della fisica che della neurologia, ha infatti dimostrato, con una serie di prove sulle trasmissioni ottiche, sperimentalmente ed analiticamente, che lo spazio si comporta come un fluido avente una densità 10 alla meno 20 volte inferiore a quella dell’acqua, i cui vortici costituiscono i sistemi atomici ed astronomici della materia con i suoi campi di forze attrattive, e le cui oscillazioni costituiscono, secondo la loro frequenza, le differenti qualità di energia ondulatoria.
Da tali esperimenti è risultato altresì che la Terra trasporta con sé, nel suo movimento di rivoluzione annuale, il proprio ambiente circostante di spazio fluido cos’ come trasporta con sé la sua coltre atmosferica. Il nostro globo e la sfera planetaria di spazio fluido che lo circonda sono, a loro volta, immersi nel vortice solare, in una corrente fluida avente una velocità di 60 km/sec, la quale trascina entrambe intorno al sole alla velocità relativa di 30 km/sec.
Il campo rotante fluido solare e quello planetario terrestre si muovono ciascuno suddivisi, come una cipolla, in strati sferici concentrici di spazio fluido, aventi spessore costante e velocità di rotazione inversamente proporzionale alla radice quadrata del loro raggio.
Dagli esperimenti citati è stato possibile pertanto rivelare e misurare sia la corrente fluida, avente una velocità di 9,3 km/sec che circola intorno al nostro pianeta nel senso della sua rotazione diurna e che procede con la sua spinta centripeta sui corpi in essa immersi, la loro accelerazione di caduta sul nostro globo, sia la corrente solare avente una velocità di 60 km/sec che trascina la Terra e la sua sfera planetaria nel loro solidale movimento di rivoluzione e che provoca la gravità che le tiene legate al Sole.
L’importanza della conferma sperimentale dell’esistenza di un fluido universale e dei suoi movimenti di rotazione e rivoluzione astronomici sopra citati, consiste nel fatto che tali movimenti spiegano fisicamente e quantitativamente la deviazione angolare che subiscono i raggi i quali ci provengono dalle stelle, ossia l’aberrazione scoperta da Bradley nel 1727, ed anche l’esito dell’esperimento di Michelson effettuato nel 1877, in perfetta armonia con la relatività classica di Galilei, alla quale occorre perciò ritornare, abbandonando tutte le pseudo-relatività in contrasto con la geometria euclidea e gli altri rami della matematica classica; pseudo-relatività che furono tollerate per mezzo secolo soltanto perché non sembrava possibile conciliare in altro modo i due fenomeni ottici accennati.
Anche il prof. Renato De Luca, Presidente del “Comitato Italiano delle Ricerche Matematiche”, procedendo per altre vie, è arrivato alle stesse conclusioni. Infatti, con una vasta e profonda analisi, ha scoperto un nuovo e più esatto binomio di dilatazione termica, che introdotto nelle equazioni della termodinamica le rende atte al calcolo preciso degli allungamenti termici dei corpi, del calore specifico relativo alle diverse temperature, dei valori delle energie cinetiche dei gas, delle conduttività elettriche dei metalli in funzione della loro temperatura, delle energie emesse dalle radiazioni e delle temperature degli astri.
Ma ancor più importante è che l’equazione di Plance, computante l’energia in funzione delle temperature assolute, la quale esige il ripudio dei principii della cinematica classica, è stata così sostituita con un’altra in armonia con tali pincipiì e che risponde in pieno ai risultati sperimentali. Infine i proff. E. Borgognone e D. Mattiolo, seguendo una terza via in un campo diverso dai precedenti, hanno dimostrato che la validità delle leggi galileiani della composizione dei movimenti è verificata anche nella propagazione delle onde elettromagnetiche. Infatti, con una serie di esperimenti essi hanno rivelato e misurato i movimenti relativi dello spazio fluido, degli spostamenti da questi prodotti su elettroni lanciati entro tubi catodici, sottoposti a campi magnetici opportuni.
I lavori di cui sopra sono di eccezionale valore scientifico in quanto dimostrano, sia dal punto di vista analitico che da quello sperimentale, che l’aberrazione astronomica della luce, i risultati degli esperimenti di Michelson, Morley, Picard, Sthael, Miller, lo spostamento dei raggi astrali passanti a fianco del Sole, l’angolo di rifrazione che la luce subisce traversando mezzi trasparenti, lo spostamento del perielio di Mercurio, gli effetti Doppler, Fizeau, Kauffmann, l’energia liberata dalle bombe atomiche, la variazione dell’energia per salti nel passaggio di un elettrone da uno strato all’altro del campo atomico, la conciliazione tra le leggi della meccanica e dell’elettromagnetismo sono spiegabili con la cinematica classica solamente ammettendo l’esistenza del fluido universale testè reperito sperimentalmente, e che le perturbazioni ottiche, elettromagnetiche, termiche abbiano velocità relativa al sistema di riferimento, come quella di qualsiasi altro mobile.
Nell’universo si verifica pertanto la relatività di Galilei. Ma questa certezza e quella dell’esistenza di un fluido universale, substrato di ogni materia ed energia, come ha dimostrato Todeschini nelle sue opere ( La teoria delle apparenze, La Psicobiofisica, Qual è la chiave dell’universo?, Esperimenti decisivi per la fisica moderna, La unificazione della materia e dei suoui campi di forza, a cura del Centro Internazionale di Psicobiofisica di Bergamo), ci permette di tornare alle chiare e sicure fonti della cinematica classica, di risolvere tutte le analisi della fisica teoretica e di giungere con la fluidodinamica a quella scienza cosmico unitaria che da secoli è nella aspirazione umana e che comprende non solo i fenomeni fisici, ma anche quelli biologici e psichici nelle tre realtà che si manifestano nell’universo.
In relazione a quanto spora, si è pure tenuto, recentemente, a Roma, in Campidoglio, ad iniziativa della “Teatina” un congresso di scienziati europei, tra i quali i premi Nobel Lois De Broglia, il prof. Enrico Medi, vice presidente dell’Euratom”, il prof. Giovanni Polvani, Presidente del “Consiglio Nazionale delle Ricerche”, che dopo le significative parole del Sindaco della Capitale, ha tenuto il discorso di apertura.

Giuseppe Nicolini