L’ECO DI BERGAMO 10 Settembre 1974

Conferenza su Marco Todeschini

Dibattiti di cultura al Circolo Valdimagnino

Si è svolta venerdì scorso a S. Omobono la conferenza su Marco Todeschini. L’oratore dottor Ugo Gavazzeni, membro dell’Accademia internazionale di Psicobiofisica e autore di un libro sugli aspetti filosofici della teoria, ha iniziato illustrando l’esperimento di Michelson dal quale Todeschini trasse le sue conclusioni così come Einstein aveva tratto le sue. Da esso Einstein aveva affermato il principio della costanza della velocità della luce, C+C=C, che è un errore algebrico del quale nessun seguace di Einstein è mai riuscito a dare giustificazione su basi puramente matematiche.l’ultimo tentativo, di Hans Reichenbach, si traduce in altra equazione egualmente erronea. Perciò Einstein ha cercato altra spiegazione, applicando all’universo reale l’ipotesi matematica pluridimensionale di Riemann e Lobacewski e particolari concetti dello spazio e del tempo, peraltro inaccettabili (confusione del tempo con la misura del tempo e dello spazio con il vuoto). L’interpretazione data dal Todeschini all’esperimento di Michelson supera tutte le difficoltà.
La teoria di Einstein, ha proseguito il dott. Gavazzeni, va considerata uno pseudo-relativismo, essendo fondata su tre principi asoluti: la costanza della velocità della luce, l’insuperabilità di tale velocità, l’esistenza dello spazio assoluto (il vuoto). La vera relatività – ha detto Gavazzeni – è quella del Todeschini, il quale afferma tutto il contrario e cioè: la differente velocità della luce a secondo dei sistemi di osservazione (d’accordo in ciò con la relatività di Galilei), la superabilità della velocità della luce confermata da recenti esperimenti, e la relatività dello spazio, che non è altro che la materia fluido-dinamica che riempie l’universo.
L’oratore ha poi richiamato l’attenzione sulle poderose conseguenze in ogni campo del sapere dal quadro cosmogonico sopra delineato:

- spiegazione del fenomeno di gravità come spinta di una massa d’urto;
- unificazione delle opposte teorie, ondulatoria e corpuscolare, ferme ai vani tentativi di unificazione offerti dagli scienziati Schrodingher ed Heisemberg;
- spiegazione unitaria fisico-matematica di tutti i fenomeni del microcosmo e del macrocosmo;
- spiegazione soggettivistica delle qualità secondarie della materia (colore, sapore, alettricità, ecc.).

Il dott. Gavazzeni ha chiarito a questo punto che il soggettivismo del Todeschini non deve essere scambiato con l’immanentismo idealista, essendo le sensazioni concepite non come creazione dello spirito ma come risultanza della collaborazione psiche + materia. Tant’è che la sua concezione può anche essere individuata in una sorta di meccanicismo, quindi agli antipodi dell’idealismo. Ma il meccanicismo del Todeschini è a sua volta agli antipodi del materialismo positivista, presupponendo l’esistenza necessaria dell’elemento immateriale o psichico.