L’ECO DI BERGAMO – 21 Ottobre 1949


Cos’è questa “teoria delle apparenze”?

Il vecchio assillo di unificare la scienza realizzato dallo scienziato bergamasco Todeschini

E’ uscito in questi giorni nei tipi dell’Istituto Italiano di Arti Grafiche di Bergamo, il tanto atteso libro “la Teoria delle Apparenze” dell’ingegnere bergamasco Marco Todeschini.
Dopo la prima notizia data dai giornali cittadini sugli studi fatti da questo nostro scienziato, ho seguito con molto interesse l’eco che si è avuta in tutta la stampa italiana. Quasi tutti i quotidiani delle principali città hanno infatti pubblicato lunghi articoli, oltre che per dare notizia dell’importante studio scientifico, anche per spiegare i nuovi concetti basilari della fisica esposti nella nuova teoria.
Confesso però che anche dopo aver letto buona parte di detti articoli non ero riuscito a farmi un concetto chiaro di questa nuova teoria e della sua grande importanza, anzi mi permanevano ancora molti dubbi e molta incredulità circa le nuove affermazioni enunciate.
Dopo il congresso dei Fisici a Como dello scorso settembre, nel quale l’ing. Todeschini ebbe modo di esporre a quell’adunata dei maggiori scienziati mondiali, fra i quali ben sei premi Nobel, i principi della sua teoria unitaria dell’Universo, ricevendo larghi consensi e riconoscimenti tanto d’aver avuto l’assegnazione della medaglia Volta, la mia curiosità e l’ansia di poter esaminare la poderosa opera si fece più intensa.
Perciò appena ho potuto acquistare il libro ne ho intrapreso la lettura e lo studio non più con prevenzione o dubbio, ma con la convinzione che l’opera, già giudicata di altissimo valore da eminenti scienziati, dovesse contenere effettivamente delle rivelazioni d’importanza eccezionale e decisiva nel campo delle scienze.
Infatti gli argomenti trattati e discussi sono la base della scienza fisica e costituiscono le fondamenta si cui appoggiano tutte le varie branche della scienza moderna.
L’ing. Todeschini inizia il suo studio col riassumere tutti i contrasti che dividono la scienza attuale risalendo all’origine di essi con una indagine storica ed esamina il perché tali contrasti abbiano potuto mantenersi nel tempo, senza che nessuna abbia potuto annullarli: si che attualmente la scienza non riesce a trovare una sua base unica e sicura, ma è costretta ad ammettere una teoria od una ipotesi per un dato gruppo di fenomeni ed un'altra per gli altri gruppi con evidente assurdità perché ciò equivarrebbe ad ammettere che l’Universo è costituito ad un modo per l’esplicarsi di dati fenomeni e ad un altro per il sussistere d’altri fenomeni.
Da questa indagine critica storica della scienza l’autore è pervenuto ad una mirabile concezione della realtà fisica, che cioè per dar ragione quantitativa e qualitativa di tutti i fenomeni occorreva ammettere che lo spazio, ritenuto sinora come una semplice estensione geometrica, è sostanziato di una densità propria e dotato di una mobilità come un fluido liquido.
L’ipotesi non è semplicemente lanciata come una possibile nuova concezione dell’Universo ma, e qui sta il grandissimo valore dell’opera, è dimostrata con numerose prove sperimentali e da una serie di relazioni fisico-matematiche che pervengono a stabilire esattamente le equazioni generali che regolano il movimento del fluido nello spazio: equazioni quindi che costituiscono le leggi universali che regolano tutti i fenomeni fisici.
Ha spiegato come nasce l’elemento primo costitutivo della materia da una semplice rotazione di spazio e come con la sua velocità si determinano l’elettrone e l’atomo, il loro volume, massa, peso, inerzia e gravità; ha spiegato cioè il meccanismo, il sorgere, il variare, l’estinguersi della materia, col sorgere, il variare e l’estinguersi del moto.
Per rendere valida questa mirabile e semplice concezione occorreva però provare la mobilità, la fluidità e ponderabilità dello spazio con prove sperimentali inoppugnabili e qui ha dimostrato ampiamente che tali prove sono date negli stessi fenomeni: peso, massa, inerzia, gravitazione, forza centrifuga, effetti giroscopici, caduta dei gravi, moto degli astri e degli elettroni, vibrazioni luminose, elettromagnetiche, termiche, ecc.. Ma oltre a ciò ha chiarito altri fenomeni più complessi, che sono stati oggetto di studio e ricerche profondissime: incurvamento dei raggi luminosi, rifrazione della luce, esperimenti Bradlej, Michelson, Fizeau, Doppler, Tronton e Rankine, dimostrando che essi non contraddicono la mobilità e ponderabilità dello spazio.
Ne consegue che la spazio-dinamica basata sul calcolo e confermata dall’esperienza non è un’ipotesi, ma una concezione che risponde alla realtà fisica ed è quindi l’unica, possibile e valida teoria che può spiegare tutti i fenomeni dell’Universo nella loro intima essenza, nel loro meccanismo, nella loro apparenza, nelle loro leggi e persino nelle loro finalità specifiche e d’insieme.
Non pago dei sorprendenti risultati ottenuti a coronamento di profondi studi e ricerche l’ing. Todeschini ha voluto saggiare la sua teoria sui banchi di prova di tutti i fenomeni dell’Universo e cioè ha voluto controllare se la sua teoria rispondeva o meno alla realtà fisica e vedere se con essa si poteva giungere a formulare le leggi che dominano l’atomo, i fenomeni chimici, la termodinamica, l’astronomia, la dinamica, l’ottica, l’elettromagnetismo, l’acustica, la fisica ondulatoria, ecc. E perciò ha esaminato tutte queste singole branche della scienza.
I risultati che ha ottenuto sono sorprendenti e lasciano stupito il lettore per l’importanza delle numerose scoperte basilari che daranno un orientamento tutto nuovo alla scienza moderna.
I misteri della fisica atomica sono stati svelati e chiariti con una semplicità e conseguenza di leggi che sorprende: i problemi più complessi che hanno più resistito per secoli alle ricerche di numerosi scienziati sono stati spiegati e chiariti: nella chimica ha spiegato l’essenza intima dei numeri atomici, nucleari e planetari, le relazioni degli elementi, il mistero del periodo chimico ed è pervenuto a compilare una tabella di classificazione periodica che concorda e completa la nota tavola periodica di Mendelejeff, nell’astronomia poi il campo delle scoperte è ancor più vasto: dalle espressioni delle linee di forza, velocità, traiettoria, orbite, inclinazioni, distanze, ecc., al concetto di calcolare i moti e raggi astronomici in base agli effetti giroscopici della Terra.
Nel campo corpuscolare e nei fenomeni ondulatori, sempre sulla base della sua teoria fluido-dinamica è pervenuto alla classica equazione di Schrodinger scoprendo che la misteriosa funzione chiamata onda di probabilità non è altro che l’onda potenziale delle velocità dello spazio fluido.
Con le equazioni spazio-dinamiche ha svelato l’essenza intima dell’elettricità e del magnetismo come effetti giroscopici dei costituenti primi della materia provocati dalla circolazione dello spazio, si che i concetti di campo elettrico e magnetico si uniscono e sono l’apparenza di un campo risultante di spazio mobile, sola ed unica realtà fisica esistente, riuscendo a ricostruire e svelare le leggi ed il meccanismo di tutti i fenomeni elettromagnetici che vengono così spiegati come semplici fenomeni spazio-dinamici.
Con queste prove positive la teoria spazio-dinamica riceve conferma in tutti i fenomeni e non è più possibile che essa venga posta in dubbio, come l’ipotesi del vuoto e dell’etere; la convinzione della sua rispondenza alla realtà fisica non è più incerta o personale, ma diventa assoluta ed universale.
Riassumendo la teoria viene a dimostrare che l’Universo è costituito da spazio fluido ponderale i cui moti rotanti generano i gorghi atomici ed astronomici ed i cui moti oscillatori suscitano nella psiche le varie sensazioni di forza, elettricità, suono, calore, ecc.. Ad ogni movimento dello spazio, corrisponde uno speciale fenomeno psichico costituito dalle sensazioni prodotte dalle decelerazioni dello spazio che incidono sugli organi di senso. Su questa base l’autore viene pertanto ad esaminare con criteri scientifici tutti i fenomeni psichici che sinora nella scienza sono stati arbitrariamente trascurati dal metodo sperimentale per quanto la loro esistenza sia certa ed evidente quanto quella dei fenomeni fisici.
A questo punto l’autore si inoltra con la forza del suo ingegno e della sua cultura profonda, non solamente dell’ingegnere ma anche del medico, nella selva intricata e complessa di tutto il sistema nervoso, di tutti gli organi di senso e della suprema magnifica centrale del cervello umano.
Lo studio, l’indagine e le nuove scoperte in questo interessantissimo campo della scienza non sono da meno dei precedenti. Tutto il meccanismo dell’occhio, dell’orecchio, del naso, degli organi del tatto, del gusto, della sensazione del calore, elettricità, ecc., tutto l’intimo funzionamento del cuore, dei polmoni, delle glandole, dei muscoli, dell’apparato proprioricettivo, dell’azione del midollo spinale, tutto il complesso misterioso e grandioso del sistema nervoso e del gran simpatico, fino ad una strabiliante rivelazione sul sistema di funzionamento dei circuiti del cervello e delle sue misteriose ed intricate zone, tutto viene indagato con nuove grandiose concezioni, mai fin qui esposte dalla scienza medica.
Lo studio è condotto con un principio basilare: nessuna magia è possibile nel mondo fisico, perché per conseguire in esso determinate azioni, per trasmetterle a distanza e riceverle, occorrono sempre complessi materiali, tecnicamente adatti allo scopo, disposti e collegati in un particolare ordine tra di loro, ed aventi funzionamento specifico e d’insieme coordinati alla finalità da conseguire.
Ha scoperto così che gli organi periferici sono costituiti e funzionano come apparecchi atti a ricevere specifiche sollecitazioni meccaniche del mondo esterno, a trasformarle in correnti elettriche ed inviarle al cervello tramite le linee nervose.
Meraviglioso è lo studio col quale è riuscito ad individuare nei vari organi di senso e di trasmissione delle sensazioni al cervello l’esistenza di tanti elementi che vengono a costituire un complesso, che funziona esattamente come apparecchi tele-informativi o tele-motori, che l’uomo ha inventato e realizzato per gli stessi scopi.
Fra queste scoperte una, che più stupisce per la profondità dell’indagine che ha richiesto, è la dimostrazione scientifica del funzionamento della centrale elettrica esistente nel complesso del cervello e lo schema dei collegamenti e delle linee di distribuzione degli impulsi elettrici, ad azione volontaria od automatica, che costituiscono il complesso di fasci nervosi che s’irradiano nel nostro corpo.
Ho riassunto in breve sintesi il contenuto del libro e dei punti essenziali della Teoria delle Apparenze, ma la mole dell’opera è tale che avrebbe richiesto ben altra trattazione, che non mi è consentita di svolgere in un semplice articolo.
Gli argomenti indagati e svolti dall’ing. Todeschini sono innumerevoli ed abbracciano tutti i rami della scienza moderna ed ognuno, dalla lettura del libro, troverà quella parte che maggiormente l’interessa, perché di essa le sue cognizioni sono più sviluppate e più complete, e potrà maggiormente rendersi conto delle grandi rinnovazioni e chiarificazioni che lo studio profondo dell’autore ha apportato in tutti i campi.
Ben si comprende come tanta mole d’indagini e ricerche abbiano richiesto trent’anni di lavoro ed un’assiduità e volontà veramente superiore ad ogni immaginazione.
Il libro dell’ing. Todeschini non è uno dei soliti opuscoli, che oggi fioriscono da ogni parte, che lanciano un’ipotesi, pongono un problema, accennano ad una possibile teoria per spiegare dati fenomeni ancora oscuri e che non vanno oltre ad una semplice enunciazione od a poche considerazioni, ma è uno studio mirabile e completo che non lascia dubbi od incertezze che va meditato e che non può essere che accolto come verità reale del mondo fisico e spirituale.
Egli infatti non si limita ad esporre una concezione nuova dell’Universo ma la sviluppa in modo completo nel calcolo fisico-matematico e, dopo aver dimostrato in tal modo la fondatezza delle sue scoperte, le controlla al banco di prova dell’esperimentazione, traendone dei risultati che concordano perfettamente con quelli trovati o dedotti dai vari sperimentatori e va oltre trovando nuove relazioni e nuovi concetti basilari in ogni branca della scienza, non lascia perciò dubbi o punti oscuri, perché le prove o controprove fatte danno la certezza di essere nel vero e nella realtà fisica.
Se mi è permesso, e mi si perdoni l’accostamento, si può dire che il libro “La Teoria delle Apparenze” è come il Vangelo della scienza perché contiene la vera ed unica realtà fisica.
Ho compreso perciò perché il libro abbia avuto una eccezionale accoglienza nel mondo scientifico ed anche fra le persone di media cultura, che si interessano con passione dei problemi delle scienze moderne pur non avendo una profonda preparazione: il libro infatti è scritto in forma piana e comprensibile.
Penso che, come me, tanti e molti altri ne trarranno insegnamento e sapere utile nella loro professione: i tecnici in genere, gli studiosi di scienze pure, i filosofi, i teologi, e specialmente i medici per le meravigliose rivelazioni nella neurologia che dischiudono un infinito campo di ulteriori indagini e studi.
Non posso terminare questo mio modesto esame dell’opera dell’ing. Todeschini senza volgere il pensiero al grande tributo dato dagli scienziati italiani al sapere umano, tributo che continuamente si rinnova, come ne è una prova l’opera scaturita dalla lunga e volonterosa fatica del nostro concittadino.
Spero che la nostra città non sia da meno degli altri centri culturali e scientifici nel riconoscimento e nell’apprezzamento di questa opera e che possa tra non molto essere orgogliosa del valore scientifico di un proprio figlio.

Ing: Mazzocchi Riccardo