GIORNALE DI BERGAMO, 27 settembre 1966
Importante scoperta del prof. Todeschini annunciata al Congresso di
medicina di Roma
La scoperta riguarda gli elettroregolatori ipofisari delle ghiandole endocrine e del metodo di analisi chimica infinitesimale delle sostanze da loro emesse
Nell'aula dell'Istituto di Genetica "G.
Mendel" dell'Università di Roma si è svolto in questi giorni
il III Congresso di medicina Omeopatica ed Endocrinologia, sotto la presidenza
dei professori Santini, Negro e Mattioli, con l'intervento di molti scienziati
italiani ed esteri.
Tra le numerose relazioni svolte, vivo interesse e considerazione massima
ha sollevato quella presentata dal noto scienziato italiano Marco Todeschini,
perchè espone la scoperta del circuito organico che regola automaticamente
la percentuale delle sostanze chimiche prodotte e versate nel sangue dalle
ghiandole dislocate nelle varie parti interne del corpo umano.
Tale circuito di regolazione risulta chiuso su se stesso, poichè è
costituito dall'ipofisi cerebrale, dalle linee nervose che da essa si dipartono
scendendo alle chiandole periferiche e dalle vie sanguigne che risalgono all'ipofisi.
Il funzionamento è il seguente: il difetto o l'eccesso di certe sostanze
chimiche nel sangue che irrora l'ipofisi, la eccitano ad emettere correnti
elettriche più o meno intense, le quali, tramite linee nervose, vanno
ad accelerare od a ritardare l'azione secretiva delle ghiandole periferiche,
che così ripristinano l'equilibrio chimico indispensbile alle funzioni
vegetative.
L'ipofisi è quindi il superregolatore cerebrale che effettua automaticamente
il dosaggio delle quantità di sostanze chimiche emesse da ogni ghiandola,
e che ne coordina altresì le singole azioni secretive accelerando o
ritardando le une rispetto alle altre.
Se si pensa che le ghiandole endocrine sparse nel corpo umano sono migliaia
e che percentuali anche piccolissime in più od in meno delle speciali
sostanze emesse da ciascuna, possono portare a gravi malattie ed anche al
decesso, appare chiaro che sarebbe di vitale utilità comporre tali
sostanze per sintezi chimica, poiche esse introdotte poi nel sangue per via
orale, ipodermica od endovenosa, sarebbero atte a guarire con sicurezza e
rapidità la maggior parte delle malattie che affliggono milioni di
sofferenti in tutto il mondo.
Questa infatti è la via seguita dalla farmaceutica moderna, ma purtroppo
si è constatato che, se si eccetua un limitato numero di componenti
vitaminici, ormonici, cortisonici, ecc., gli altri prodotti sintetici artificiali
non hanno l'fficacia di quelli generati naturalmente dalle ghiandole endocrine.
Orbene Todeschini, oltre ad aver scoperto il circuito di cui sopra, ha potuto
stabilire che l'inefficacia di certi prodotti sintetici artificiali, sta nel
fatto che essi mancano di certi elementi chimici, che per entrare in quantità
infinitesimale nei composti naturali endocrinici, non sono rivelabili con
I mezzi ordinari dell'analisi chimica. In altre parole si rende indispensabile
trovare un metodo sensibilissimo di analisi chimica atto a svelare quantitativamente
e qualitativamente dosi ultramicroscopiche, onde esaminare di nuovo la composizione
delle sostanze realmente emesse da ciascuna ghiandola.
Tale metodo è stato trovato in base ai principi della psicobiofisica,
la scienza cosmica unitaria ideata da Todeschini. Da essa infatti discende
che l'atomo di ciascun elemento chimico è sempre animato da una vibrazione
avente una ben determinata frequenza, e ciò perchè le forze
centrifughe sviluppate dai suoi elettroni nel rivoluire attorno al nucleo,
hanno per effetto di spostare periodicamente il baricentro dell'intero atomo,
generando così nello spazio circostante oscillazioni aventi frequenza
pari al numero di giri di rivoluzione dei predetti elettroni, ciò dell'ordine
di 10 miliardi di pulsazioni al minuto secondo.
È noto che sfruttando tale principio della psicobiofisica, già
il prof. Lyons del National Bureau of Standars degli U.S.A., con le oscillazioni
proprie e stabili dell'atomo di idrogeno pesante, opportunamente trasformate
in oscillazioni elettromagnetiche, ampliate e rivelate mediante circuiti a
valvole termoioniche, ha costruito vari tipi di "orologi atomici",
che consentono di misurare il decimilardesimo di minuto secondo.
Ora, come ha dimostrato Todeschini nelle sue pubblicazioni, la parte rivelatrice
di tale apparecchio può essere usata, non per misurare il tempo, ma
bensì per effettuare un'analisi chimica ultramicroscopica, in quanto
introdotti nel dispositivo anche pochi atomi, dalla speciale frequenza dell'onda
da loro emessa si può precisare la loro qualità e quantita.
Questo metodo di analisi chimica atto a valutare il miliardesimo di grammo,
permetterà di rivelare la precisa composizione chimica delle sostanze
che ciascuna delle migliaia di ghiandole secernono nel sangue, consentendo
così la loro esatta riproduzione per sintesi artificiali e di apprestare
in tal modo farmaci di potenza, rapidità e sicurezza terapeutica mai
raggiunte.