IL GIORNALE DEL POPOLO 27 Dicembre 1949


LA “TEORIA DELLE APPARENZE”

Al grande Congresso degli Scienziati in Roma

Alla presenza del Presidente della Repubblica Einaudi, dell’on. De Gasperi, di sette Ministri, di tutti i Rettori delle Università e di 500 dei maggiori scienziati italiani e stranieri , il 28 novembre u.s., nella grandissima sala degli Orazi e Curiazi del Campidoglio, è stato solennemente inaugurato il 42° Congresso della Società Italiana per il Progresso delle Scienze.
Scienziati di ogni dottrina hanno, anche nei giorni successivi, trattato con la più acuta competenza argomenti che investono l’intero scibile del sapere umano. Adunate a classi riunite e separate di tutte le scienze si sono susseguite, conferendo al Congresso una importanza di primo ordine e vasta risonanza mondiale.
Se degni di interesse sono risultati gli argomenti portati in luce dagli specialisti di ciascuna branca della Scienza, completamente stupefacente si è rivelato l’apporto dato dal mostro scienziato ing. Dott. Marco Todeschini, che tanto interesse già aveva destato nel mondo scientifico e tanta eco aveva suscitato nella stampa internazionale.
La chiara e documentata esposizione della Teoria delle Apparenze fatta dall’Autore alla Sezione dell’Istituto di Fisica Superiore dell’Università, (celebre per le esperienze del Lo Surdo e del Fermi), ha suscitato la più schietta , commossa ed incondizionata approvazione da parte dei numerosi scienziati che attentissimamente seguivano, con sempre crescente partecipazione, le dimostrazioni sperimentali e fisico-matematiche della teoria spazio-dinamica.
L’unanime tributo di assensi riscosso, sia nel corso dell’esposizione, che al termine di essa, protrattosi nei giorni successivi, viene, dopo il successo avuto nello storico Congresso Mondiale di Como dello scorso settembre, a consolidare definitivamente quel crisma di ufficialità, che non poteva mancare nei confronti di un’Opera che, da sola, convoglia e illumina tutto lo scibile del sapere umano.
Non siamo andati smentiti, dunque, se, per primi, condividendola, portammo a conoscenza del nostro pubblico la prima commossa partecipazione dell’Opera dello scienziato bergamasco, per l’appassionata e persuasiva interpretazione, scientifica e lirica insieme del dr. Nicola Misto, fertile e quanto mai valida preconizzatrice di quella comunione di spiriti, che solo la conoscenza di verità, vagamente intuite nei secoli, ma ora definitivamente rintracciate a dimostrare ad opera del genio di Todeschini, può sicuramente realizzare nel mondo.
Al primato scientifico dell’Italia nel mondo – che già si gloria dei nomi universali di Galilei, Volta, Galvani, Pacinotti, Ferraris, Marconi e Fermi – si aggiunge ora, nonostante l’inquieta stagione, il nome di Marco Todeschini, che, con la sua Opera monumentale, ha, soprattutto, dato alla Scienza quell’agognata unità, umanità e responsabilità.