LA “TEORIA DELLE APPARENZE”
Al grande Congresso degli Scienziati in Roma
Alla presenza del Presidente della Repubblica Einaudi,
dell’on. De Gasperi, di sette Ministri, di tutti i Rettori
delle Università e di 500 dei maggiori scienziati italiani
e stranieri , il 28 novembre u.s., nella grandissima sala degli
Orazi e Curiazi del Campidoglio, è stato solennemente inaugurato
il 42° Congresso della Società Italiana per il Progresso
delle Scienze.
Scienziati di ogni dottrina hanno, anche nei giorni successivi,
trattato con la più acuta competenza argomenti che investono
l’intero scibile del sapere umano. Adunate a classi riunite
e separate di tutte le scienze si sono susseguite, conferendo
al Congresso una importanza di primo ordine e vasta risonanza
mondiale.
Se degni di interesse sono risultati gli argomenti portati in
luce dagli specialisti di ciascuna branca della Scienza, completamente
stupefacente si è rivelato l’apporto dato dal mostro
scienziato ing. Dott. Marco Todeschini, che tanto interesse già
aveva destato nel mondo scientifico e tanta eco aveva suscitato
nella stampa internazionale.
La chiara e documentata esposizione della Teoria delle Apparenze
fatta dall’Autore alla Sezione dell’Istituto di Fisica
Superiore dell’Università, (celebre per le esperienze
del Lo Surdo e del Fermi), ha suscitato la più schietta
, commossa ed incondizionata approvazione da parte dei numerosi
scienziati che attentissimamente seguivano, con sempre crescente
partecipazione, le dimostrazioni sperimentali e fisico-matematiche
della teoria spazio-dinamica.
L’unanime tributo di assensi riscosso, sia nel corso dell’esposizione,
che al termine di essa, protrattosi nei giorni successivi, viene,
dopo il successo avuto nello storico Congresso Mondiale di Como
dello scorso settembre, a consolidare definitivamente quel crisma
di ufficialità, che non poteva mancare nei confronti di
un’Opera che, da sola, convoglia e illumina tutto lo scibile
del sapere umano.
Non siamo andati smentiti, dunque, se, per primi, condividendola,
portammo a conoscenza del nostro pubblico la prima commossa partecipazione
dell’Opera dello scienziato bergamasco, per l’appassionata
e persuasiva interpretazione, scientifica e lirica insieme del
dr. Nicola Misto, fertile e quanto mai valida preconizzatrice
di quella comunione di spiriti, che solo la conoscenza di verità,
vagamente intuite nei secoli, ma ora definitivamente rintracciate
a dimostrare ad opera del genio di Todeschini, può sicuramente
realizzare nel mondo.
Al primato scientifico dell’Italia nel mondo – che
già si gloria dei nomi universali di Galilei, Volta, Galvani,
Pacinotti, Ferraris, Marconi e Fermi – si aggiunge ora,
nonostante l’inquieta stagione, il nome di Marco Todeschini,
che, con la sua Opera monumentale, ha, soprattutto, dato alla
Scienza quell’agognata unità, umanità e responsabilità.