GIORNALE DEL POPOLO, 2 luglio 1961
Nuovi esperimenti di Todeschini per l'ottica spaziodinamica
Il prof. Marco Todeschini, proseguendo i noti esperimenti
di ottica al Centro Psicobiofisico di Bergamo, ha conseguito un'altra scoperta
sulla modalità di trasmissione della luce.
In un esperimento del gennaio scorso lo scienziato aveva fatto pasdsare un
raggio di luce monocromatica lungo l'asse di un tubo percorso da una corrente
di acqua ed aveva constatato che la luce parzialmente trascinata nella stessa
direzione del liquido, pur aumentando la sua frequenza, aveva mantenuto costante
la lunghezza d'onda, in netta antitesi con la teoria di Einstein.
Nell'esperimento di ieri, Todeschini, pur lasciando il tubo pieno d'acqua
disposto orizzontalmente, lo ha fatto attraversare da un raggio propagantesi
in direzione perpendicolare: facendo scorrere il liquido dentro il tubo di
vetro, il raggio che lo attraversava subiva una deviazione di un angolo pari
al rapporto tra la velocità orizzontale dell'acqua e quella verticale
della luce.
La traiettoria del raggio luminoso veniva quindi inclinata come quella descritta
da una barca quando attraversa un fiume: lo stesso risultato è stato
ottenuto facendo attraversare da un raggio luminoso un cilindro di vetro in
rotazione.
In base a tali dati di fatto secondo il professor Todeschini si potrebbe spiegare
non solo come e perchè transitando vicino al sole I raggi delle stelle
subiscono una deviazione, ma altresì si potrebbe determinare l'esatto
valore angolare di tale deviazione, con un semplice calcolo.
Com'è noto il sole, ruotando su sè stesso alla velocità
di 2 km al secondo, secondo la teoria Todeschini trascina in movimento lo
spazio fluido circostante, e parimenti la terra col suo moto diurno di rotazione
alla velocità di 0.463 km al secondo, trascina in rotazione lo spazio
adiacente.
Ne consegue, sempre secondo il professor Todeschini, che se un raggio di luce
emesso da una stella per giungere a noi deve attraversare sia il campo rotante
vicino al sole, sia quello terrestre, subirà una deviazione il cui
angolo sarà dato dal rapporto tra la somma della velocità dei
due campi attraversati (2.463 km/sec) e la velocità della luce (300.000
km/sec); rapporto uguale a 1/121721.
Poichè l'unità al numeratore di tale rapporto è il radiante
che equivale a 206265 secondi di arco, ne deriva che dividendo questo numero
per 121721, si ottiene 1.69 secondi, che è proprio il preciso valore
dello spostamento apparente delle stelle vicine al sole realmente osservato
dagli astronomi durante la sua eclissi.
Lo studioso bergamasco ha fatto rilevare, infine, che, secondo la sua teoria,
anche il nucleo atomico ruotando su sè stesso, trascina in circolazione
lo spazio fluido circostante, per cui un raggio luminoso che attraversi I
campi atomici di una sostanza trasparente, deve subire una deviazione, che,
infatti, dagli esperimento ora compiuti, risulta concordante in pieno con
quella di rifrazione delle varie sostanze chimiche.
Egli ha potuto così determinare le relazioni matematiche tra la velocità
di rotazione dei diversi atomi, la loro massa e l'indice di rifrazione, gettando
le basi di una nuova ottica spaziodinamica che è in perfettp accordo
con le leggi di Cartesio e con la relatività di Cartesio.