L’ECO DI BERGAMO 31 Dicembre 1949


IL CONGRESSO DEGLI SCIENZIATI A ROMA

In una visione panoramica tutti i campi del sapere umano

Grande concorso dei più acuti intelletti dall’Italia e dall’estero – Profondo interesse per la relazione dell’ing. Todeschini sulla “ Teoria delle apparenze”


Solo ora, per esigenze di spazio, possiamo dare notizia di un grandioso congresso di Scienziati in ogni scienza-matematica, fisica atomica, chimica, ingegneria, meteorologia, mineralogia, geologia, geografia, astronomia, botanica, zoologia, botanica, medicina, anatomia, fisiologia, psicologia, antropologia, scienze agrarie, economiche, sociali e giuridiche, tenuto a Roma negli ultimi giorni di novembre e nei primi di dicembre.
Vi hanno partecipato i più grandi Scienziati esteri ed italiani, cioè circa mezzo migliaio dei più acuti intelletti che illustrano le scienze moderne. Per la varietà delle dottrine, per il numero e la fama dei congressisti, per la importanza degli argomenti svolti, il Congresso ha assunto un carattere di eccezionale interesse ed ha avuto risonanza mondiale.
E’stato inaugurato nella bella sala capitolina degli Orazi e Curiazi il 28 novembre, alla presenza del Presidente della Repubblica, Einaudi, dell’onor. De Gasperi, di tutti i Ministri e dei Rettori delle Università con un discorso elevato dal Senatore Nitti.
Nei giorni seguenti sono state tenute riunioni per classi riunite e separate nella sede dell’Accademia dei Lincei, nella Università e nel Planetario.
Nel campo della medicina di grande importanza sono state le relazioni del prof. Daniel Dovet, dell’Istituto Pasteur di Parigi, uno dei maggiori chimici che oggi vanta l’Europa, e quella del prof. E. Boris Chain, premio Nobel e collaboratore di Fleming nella ricerca della penicillina. Questi due scienziati, che hanno avuto l’amabilità di parlare in italiano, hanno riassunto le vicende più interessanti che riguardano le moderne ricerche e sui più efficaci antibiotici, quali la penicillina, la streptomicina, la auromfeina, i sulfamidici e gli altri ritrovati incorso di sperimentazione.
Dalle parole dei due oratori si è avuta la consolante notizia che la terapia antibatterica attuale, come ha trovato i mezzi per debellare la tubercolosi delle meningi e della laringe, della lue, della polmonite e di molte seticemie, così è alla vigilia di debellare la tubercolosi polmonare.
Per l’Italia hanno parlato poi luminari come Pende e Grugoni, ed altri, che hanno trattato delle cure più moderne ed efficaci contro i mali che flagellano l’umanità, ed in modo particolare dei tumori cancrenosi.
Nella sezione dei chimici ben 60 oratori di chiara fama hanno esposto le ricerche e gli studi da essi compiuti. Così il prof. Bonino ha parlato sull’efficacia descrittiva degli ordini di legame e dei diagrammi molecolari della moderna chimica organica; il prof. Chigi sulle sue ricerche relative alla struttura molecolare della marrubina; il prof. Sulla determinazione del momento elettrico molecolare dell’isomero gamma, dell’esaclorocicloesane: il prof. Paglieri sulla sierodiagnosi dei tumori maligni; il prof. Doldi sulla clorurazione delle acque; il prof. Coliari sulla ossidazione dei metalli; il prof. Mariani sulla cinetica della saponificazione dell’acetato di etile a mezzo di resine, ecc..
Gli astronomi, invece, sono stati accompagnati dal prof. Contino al Planetario, ove egli ha illustrato la necessità di interessare un sempre maggior numero di intelletti allo studio del cielo, poiche l’astronomia va totalmente estendendo le sue nozioni e suddividendo le sue specializzazioni che non bastano più i pochi studiosi a risolvere i suoi innumerevoli problemi. Hanno poi parlato altri astronomi di riconosciuto valore come l’Ermellini, ed il Fantapiè i quali hanno riassunto le concezioni cosmogoniche del nostro tempo.
E’ naturale che l’attenzione maggiore degli scienziati si sia concentrata sulle questioni di fisica teoretica e sperimentale in genere e su quelle atomiche in particolare, poiché l’ombra paurosa della bomba atomica da un lato e la possibilità di sfruttare l’energia nucleare a scopi pacifici dall’altra, mantiene gli spiriti sospesi tra il timore di una tremenda apocalisse universale e la speranza di un’era radiosa dalla quale ogni uomo possa attingere dalla materia oro ed energia a volontà. Il prof: Amaldi è stato perciò seguito dalla più viva attenzione quando ha parlato sulle recenti prospettive dello sviluppo delle applicazioni dell’energia atomica. Questo giovane scienziato che ha collaborato con Fermi alla costruzione della prima pila atomica, era il più indicato a metterci al corrente delle applicazioni industriali e terapeutiche dell’energia atomica che daranno enorme benessere all’umanità in un avvenire molto prossimo.
Nell’Istituto di Fisica dell’università di Roma, si sono però avute altre relazioni di capitale importanza. Tale è stata giudicata quella del dr., ing. Marco Todeschini sulla “Teoria delle apparenze” che tanto interesse ha destato nel mondo scientifico e tanta eco nella stampa internazionale. Lo scienziato ha dato le dimostrazioni fisico-matematiche e sperimentali su cui si basa la sua meccanica unitaria dell’universo elaborata sul concetto di uno spazio che oltre ad avere estensione geometrica e sostanziato di densità e mobilità come un fluido. In particolare egli ha dimostrato come il sistema solare sono costituiti da campi rotanti centro mossi di spazio fluido ponderale. Tracciando poi una serie di relazioni matematiche e riempiendo più volte la lavagna a disposizione, tra la viva attenzione dei fisici, egli ha dimostrato come dalle leggi della spazio-dinamica si possa trarre tutte quelle che reggono il moto dei pianeti intorno al sole e degli elettroni attorno al nucleo. Di eccezionale importanza è stato giudicato il fatto che egli è riuscito a svelare la natura intima della misteriosa forza di gravità della materia e di attrazione elettrica del nucleo atomico, quali apparenze entrambe della spinta fluidodinamica cui sono soggette, per effetto Magnus, tutte le sfere rotanti immerse nel campo centromosso di altre masse.
La relazione del Todeschini è stata unanimamente giudicata una delle più importanti rivelazioni di questo Congresso.
Sempre nella sezione di fisica ha parlato poi il prog. Giorgi sulle ricerche da lui compiute circa la sfuggita dei gas dall’atmosfera della terra. Il prof. Fea ha esposto invece i suoi studi sulle radiazioni in alta quota, mentre il prof. Rossini ha parlato sulla agitazione microsismica prodotta dalle perturbazioni atmosferiche.
Importante è poi stata la relazione del prof. Medi su uno speciale tipo di sonda rotante, da lui costruita per la rapida misura del campo elettrico terrestre, avente la caratteristica di non perturbare il campo stesso.
Come si vede il fervore scientifico in Italia è intenso. Non di dorme sugli allori, poiché nonostante la povertà dei mezzi che costituisce grave menomazione nelle ricerche sperimentali, i nostri scienziati con pazienza da certosini ed inenarrabili sacrifici, tengono alta la tradizione del primato italiano nel mondo, tradizione che brilla dei nomi di Galilei, Volta, Galvani, Pacinotti, Marconi e Fermi.
Se si considera cioè la nostra Patria, per le limitate risorse del sottosuolo, non ha altra ricchezza che il genio dei suoi figli; se si considera che siamo tributari all’estero di centinaia di miliardi per lo sfruttamento dei brevetti industriali, molti dei quali sono stati quasi donati ad altre Nazioni dai nostri più acuti ingegni, si comprende subito come debbono assumere importanza nazionale tutte le provvidenze intese a favorire i nostri scienziati e come sia indispensabile che Industriali, Comune e Stato, si adoperino in tutti i modi per segnalare a chi di dovere, aiutare ed onorare i nostri Comuni di genio.
Miniere di tesori giacciono nei cervelli degli Uomini più capaci. Bisogna che tutti tengano presente questa verità anche specialmente la stampa concorra potentemente a costituire una mentalità scientifica in Italia, come ha concorso a creare una mentalità sportiva per fini meno utili e più dilettevoli. Noi abbiamo sentito profondamente questo dovere assistendo alle esposizioni dei nostri scienziati a questo Congresso della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, ed abbiamo voluto attirare l’attenzione su questo argomento di vitale importanza per gli italiani nella speranza di smuovere tutte le inerzie, spronare tutte le iniziative e confortare tutte le buone volontà.