CORRIERE DELLA SERA 09 luglio 1947

Un “DISCO VOLANTE” trovato al Nuovo Messico

Altre segnalazioni da Sydney, da Città del Capo e da Londra

Le autorità militari americane sono finalmente riuscite a entrare in possesso di uno dei misteriosi dischi volanti di cui si parla da tanto da alcuni giorni. Il ten. Warren Haught, dell’aeroporto di Roswell, nel Nuovo Messico, ha dichiarato che uno di quegli ordigni cadde la scorsa settimana nei pressi di una fattoria poco fuori dell’abitato di Roswell. Mancando di telefono il fattore depositò il disco in un suo magazzino, in attesa di poterne effettuare personalmente la consegna alla polizia di Roswell. Dopo qualche giorno, lo sceriffo di Roswell, informato del ritrovamento, ne avvisò il Comando dell’aeroporto locale che provvide al ritiro dell’ordigno.
Il disco volante, a quanto informa l’U.P., è stato oggi inviato a un non meglio precisato “Quartier Generale delle ricerche” per gli opportuni accertamenti.Il trasporto, per maggior sicurezza, è stato compiuto per mezzo di una superfortezza. Circa l’aspetto e le dimensioni del disco gli ufficiali dell’aeroporto do Roswell si sono rifiutati di fornire particolari di sorta. Gli abitanti del luogo ricordano di aver avvistato diverso giorni orsono, in pieno pomeriggio, una striscia luminosa nettamente visibile sullo sfindo del cielo.
Il Dipartimento della Guerra di Washington ha dichiarato tuttavia di non aver notizie del ritrovamento di Roswell e di essersi messo in comunicazione con quell’aeroporto per ottenere ragguagli.
Frattanto le segnalazioni di dischi volanti fioccano ormai da ogni parte del mondo.
Oggi un dispaccio da Sydney (Australia), riferisce che sei persone nelle ultime ventiquattr’ore, hanno affermato di essere state testimoni del passaggio dei misteriosi meteoriti; una di esse ha precisato l’oggetto lucente e di forma ovale, viaggiava ad una velocità notevole a all’altezza di 3000 metri circa.
Dal Sud Africa, e precisamente da Johannesburg, altri due previlegiati si vantano di aver veduto I dischi, che apparivano della grandezza di un disco da fonografa, passare rotando a grande velocità, in formazioni a V, e sparire quindi in nubi di denso fumo.
Ma non occorre cercare testimonianze così remote, poichè a breve distanza da Londra, e precisamente sulla spiaggia di Brighton, un albergatore, certo J. H. Vook, ha potuto assistere, quasi in sogno al nuovissimo prodigio. Egli ha narrato all’ Evening News, che verso le 4 di questa mattina si era assopito sulla spiaggia al fianco di sua moglie, quando fu svegliato da un grande bagliore. Si trattava di qualche cosa come la Luna ma di proporzioni maggiori.
Eppure, proprio negli Stati Uniti, dove le prime segnalazioni sono state fatte, la cosa viene ora voltata volentieri in burletta, come prova l’idea attribuita a un modellista per cappelli di San Francisco di California, a nome Frank Borel, di creare un copricapo femminile veramente dernier cri, composto di quattro piatti bianchi semivolanti su un basamento a forma di turbante.