CORRIERE DELLA SERA 12 marzo 1950

Un misterioso disco volante
“visto” stamane presso Damasco

Lo strano annunzio giunto dal Messico sul ritrovamento di un passeggero morto fra i resti di una “nave spaziale”

Molti cominciano a credere che siamo alla vigilia di un’era di “politica interplanetaria” e che i popoli della Terra, dopo essersi dilaniati a vicenda per tanti secoli, dovranno unirsi e far fronte insieme ai pericoli che li minacciano dagli spazi celesti. E’ un’opinione fondata su prove concrete, oppure un’intuizione scientifica o semplice isterismo?. Sta di fatto che non tutti sono più disposti a trattare da visionari quelli che affermano di aver visto passare i famosi “dischi volanti” segnalati la prima volta nell’estate del ’47 e tante altre volte in seguito.

Legittimo scetticismo

Che cosa siano nessuna sa, né da dove vengano. La mente umana però è più pronta che un tempo ad accettare spiegazioni anche fantastiche di questo fenomeno: poiché l’umanità ha già assistito a sviluppi fantastici e incredibili. Oggi la bomba atomica all’idrogeno è capace di annientare in pochi istanti milioni di uomini; e dall’altro lato come compenso la scienza chimica inventa il “cortisone”, che promette di prolungare a volontà la vita umana allontanando la vecchiaia. Come rifiutarsi del resto di credere che i dischi volanti siano veicoli partiti da un altro pianeta, se già da un anno esiste in America un laboratorio delle Forze Armate in cui si studia la costruzione di una “nave spaziale” da installare a tre quarti di strada fra la Terra e la Luna? La novità di oggi è che, a bordo di un disco volante, sarebbe stato trovato un uomo; ma non un uomo di questo mondo.
I giornali inglesi riferiscono e commentano. la tentazione di farsi beffa dell’intiera faccenda è comprensibile: i commenti tuttavia sono tenuti fra il serio ed il faceto. Ogni buon giornalista, per dovere professionale, deve essere, secondo l’espressione di quassù “hard boiled” ossia cotto come un uovo sodo e deve guardarsi di gabellare per verità le chiacchere delle donnette. Ma sono chiacchere di donnette? Attenzione, attenzione, dicono gli articoli, non cadiamo in una trappola per evitarne un’altra. Ecco perché un foglio londinese, il New Chronicle, intitola la notizia con le parole: “i dischi volanti esistono davvero”, avvertendo però subito dopo che “gli esperti continuano a considerarli allucinazioni” e un secondo gioranale, l’Evening News, scrive: “gli scettici possono sorridere, ma la presenza di piccoli uomini a bordo di queste navicelle è un nuovo elemento della situazione”. Il Ministero americano della Difesa, ha ripubblicato, in questi giorni, una sua dichiarazione precedente, nella quale diceva di essersi convinto che si tratta di una leggera forma di isterismo collettivo e che i “dischi” segnalati in tante parti degli Stati Uniti sono probabilmente “oggetti comuni” visti in modo storto da gente sovreccitata. Ciò nonostante, riferisce il corrispondente del New Chronicle, un numero crescente di persone favorisce la tesi che da un pianeta più progredito del nostro siano state mandate “navi spaziali” a ispezionare da vicino questa povera Terra.
Sappiamo per esperienza che l’opinione pubblica americana si eccita facilmente. una dozzina di anni orsono quel versatile ingegno che è Orson Welles, oggi attore e regista cinematografico, scrisse per la Radio di New York il racconto di una invasione di marziani sulla Terra. Molti che accesero quel giorno la Radio, quando il racconto era già cominciato e perdettero le parole introduttive, credettero di udire il bollettino delle notizie. qualcuno andò a dare l’allarme nei teatri e nei cinema, ne seguì un grosso panico con morti e feriti. La vita di New York fu quasi arrestata per qualche ora. Oggi, che cosa apprende il lettore dai giornali? che una “nave spaziale” è atterrata nel Messico, a poca distanza dalla capitale e che a bordo è stato trovato, purtroppo già cadavere, un ometto alto 58 cm. Il “disco volante” aveva una due motori e una larghezza di 20 metri. Tutto lo scafo è costruito, dicono queste notizie, di un metallo durissimo, sconosciuto sulla terra. Il cadavere dell’ometto è stato imbalsamato; funzionari militari messicani e statunitensi hanno fatto un sopraluogo. Il Nacionale, organo governativo di Città del Messico, rileva il fatto che “non solo i dischi volanti esistono ma sono guidati da esseri nati in un altro mondo”. il Ministero della Difesa continua a smentire, ma aggiunge queste curiose parole: “Per il momento la sicurezza degli Stati Uniti non è minacciata. Se questi dischi volanti cominceranno ad atterrare e da essi sbarcheranno ometti con radar impiantati negli orecchi saranno prese le misure del caso”.

Strane teorie

Dischi volanti sono stati “visti” nel corso delle ultime settimane in vari luoghi negli Stati Uniti ed in Messico. Sei giornalisti dalla finestra di una redazione di Denver, nel Colorado, ne hanno osservato uno che si è soffermato sopra la città per un quarto d’ora emettendo dalla coda uno sbuffo di vapore.
Da Damasco si annuncia stasera che è stato avvistato oggi nel cielo di Raya, presso l’aerodromo di Mezne in Siria, un disco volante proveniente da est. Il disco è sceso a bassa quota sprigionando una colonna di fumo ed ha poi ripreso quota scomparendo verso occidente. Caccia dell’aviazione siriana si sono levati in volo per intercettare il disco, ma non sono riusciti a raggiungerlo.
Naturalmente si costruiscono teorie. Qualcuno dice che i dischi provengono da Marte e che quindi Orson Wells fu allora profetico. Qualcuno spiega che la navicella spaziale trovata in Messico si è fracassata nel tentativo di atterraggio, perché il suo pilota non tenne conto della forza di gravità della Terra che è tanto maggiore di quella di Marte; per la stessa ragione se il pilota fosse sceso vivo su questo mondo egli non avrebbe potuto camminare, a meno che i marziani non possiedano una forza muscolare proporzionale a quella delle pulci. Un terzo teorico cerca di spiegare questa improvvisa supposta curiosità dei marziani per il nostro pianeta, azzardando l’ipotesi che essi abbiano registrato le prime esplosioni atomiche e vengano quindi ad avvertirci amorosamente che ci stiamo mettendo sulla via del suicidio.
Dopo tutto non sarebbe forse male stabilire rapporti con altri pianeti. tutte le nostre preoccupazioni terrene sarebbero sostituite da un unico timore e da una quasi mistica aspettazione. Di fronte alla necessità di interpretare daccapo il cosmo dimenticheremmo il sipario di ferro e la lotta fra ideologie contrarie. Probabilmente su questa terra saremmo finalmente uniti; perché dopo tutto è solo la paura comune che genera la concordia.

Giorgio Sansa