CORRIERE DELLA SERA 22 marzo 1950
Visti ieri ad occhio nudo centinaia di dischi volanti
Sono apparsi in Italia, nel Portogallo, in America e nel Messico
Una notizia che sta largamente diffondendosi a Jesi è quella dell’apparizione nella zona di un disco volante. Una famiglia di contadini, mentre era intenta ai lavori agricoli, avrebbe visto nel cielo all’altezza di circa 2000 metri un ordigno lucentissimo e immobile. Sembrava, racconta uno dei testimoni oculari, che girasse vorticosamente su se stesso. L’apparizione durò una ventina di secondi, poi il disco si innalzò e scomparve alla vista.
I guardiacoste del Portogallo settentrionale riferiscono
di aver visto ieri decine e decine di dischi volanti sorvolare
le coste portoghesi in fila e in altre formazioni. Essi affermano
che i dischi si muovevano verso ovest “più velocemente
delle pallottole traccianti”.
Anche numerose persone di Oporto, Lixos e Duoro sostengono di
aver visto “globi di fuoco”.
Un pilota di Chicago e una altro delle linee aeree meridionali
hanno affermato di aver visto un “disco volante” sopra
Stuttgart nell’Arkansas.
Il capitano Jack Adams di Memphis ha comunicato per radio che
egli ed il pilota G. Andersen hanno visto il disco volante mentre
erano sulla rotta fra Rock (Arkansas) e Shreveport (Luisiana).
Adams ha dichiarato che il disco è comparso improvvisamente
sulla loro rotta a circa trecento metri al di sopra dell’aereo
ed è scomparso dalla vista dopo una quarantina di secondi,
alla velocità di circa novecento chilometri orari. Secondo
le affermazioni di Adams il misterioso disco aveva finestre praticate
nella parte inferiore ed una luce alla sommità che occhieggiava
rapidamente.
Si segnala infine, da Tuzla-Gutierrez,
capitale dello Stato di Chiapas (Messico), il passaggio di oltre
100 dischi volanti. Il cielo della città era letteralmente
costellato di dischi argentati che procedevano ad una velocità
fantastica, e che due ore più tardi dileguavano in direzione
nord-occidentale. Lo spettacolo era perfettamente visibile anche
senza binocoli, per cui si dovrebbe escludere, che si sia trattato
di psicosi collettiva.