CROP CIRCLES FRA LEGGENDA E SCIENZA |
Che
dire sui cerchi nel grano che
non si sia ancora detto? Cosa
pensare di un fenomeno di cui
non si riesce a trovare il capo
e quantunque questo venga trovato
o comunque sfiorato, si aprono
campagne denigratorie a tutto
tondo senza esclusioni di colpi?
A chi giova tutto ciò?
ALCUNE VERITA’ SUI CERCHI NEL GRANO Una
passione irrefrenabile per le
forme armoniose che caratterizzano
i pittogrammi d'Inghilterra mi
ha spinto ad approfondire la questione
inerente il mistero che ne avvolge
la storia. E' appunto questo fascino antico ad avermi spinto nella ricerca relativa alla storicità dei “cerchi” allo scopo di verificare a quando effettivamente risalga la consapevolezza umana della presenza di questo e quale valenza sia stata, nel corso dei tempi, ad esso attribuita. E' difficile dire con certezza quando i primi cerchi nel grano si siano evidenziati agli occhi degli uomini ma, questo è certo, non è un fenomeno che comincia negli anni '70 del XX secolo, non è un fenomeno che si manifesta sui campi di grano o esclusivamente sui campi di grano e non è molte cose universalmente accettate. Storicamente si trovano rare testimonianze disseminate nel tempo che comunque danno la sensazione che questo che noi chiamiamo "mistero della nostra epoca" sia in realtà qualcosa che esiste ed è noto da molti anni. I pochi indizi trovati sono estremamente diluiti nel tempo e nei luoghi al punto da rendere pressoché impossibile, allo stato attuale dei fatti, ogni qualsivoglia tentativo di congiungimento degli eventi a formare una vera e propria storia ma la sensazione è che esistano molti punti ancora oscuri da chiarire. Pertanto questo “excursus” dei fatti avrà la sola e comunque non indifferente valenza di smentita di una verità ad oggi considerata inconfutabile, ossia che i cerchi nel grano siano un mistero dei tempi moderni. DAL RACCONTO BIBLICO AL MEDIO EVO Riguardo
al periodo in questione, oltre
ad essere estremamente rare, sono
anche piuttosto vaghe le notizie
inerenti presunte testimonianze
relativamente alla formazione
ed alla natura dei cerchi nel
grano pertanto questa prima parte
è da prendersi con beneficio
d'inventario. Tuttavia il primo
caso citato mostra alcuni sorprendenti
aspetti che lasciano intendere
come il cerchio si possa essere
formato anche in epoche estremamente
remote. Si tratta di un verso di cui si possono dare interpretazioni simboliche disparate ma che messo a confronto con i fatti di cui siamo oggi a conoscenza diviene una sorta di testimonianza “ante litteram”, una prima evidenza di cerchio nel grano. Successivamente Giuseppe narrerà di un altro sogno: Genesi 37,9 - “Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e disse: Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me” In seguito ai racconti di Giuseppe, i fratelli, decisero di liberarsene (Fig.1) gettandolo in un pozzo. Alla luce delle moderne testimonianze relative alla formazione di cerchi nel grano risulta estremamente indicativa la rappresentazione dei sogni di Giuseppe che nel corso del XIII secolo venne proposta all'interno della cupola del Battistero di San Giovanni di Firenze. Il quadro generale del mosaico, opera del Coppo di Marcovaldo, mostra come i due sogni vengano fusi in un'unica immagine: il grano inchinato, sovrastato da stelle. Indubbiamente una suggestiva icona del naturale (Fig.2) quale tramite per il sovrannaturale (Firenze 1275 c.a.) che occhi figli del nostro tempo possono interpretare come una rappresentazione di quanto viene abitualmente riferito in tempi moderni relativamente alla formazione di cerchi nel grano: gli steli (venuti intorno) curvi verso un gruppo di steli ancora in posizione eretta, il momento notturno, la presenza di anomale luci tutt'intorno ... Una
recente interpretazione di un
passo dei manoscritti del Mar
Morto vorrebbe che nel racconto
della nascita di Noè si
possa fare riferimento al processo
di formazione di cerchi ad opera
della potenza divina. Frammento 3, Colonna 1 – Traduzione 1.
della mano, due … esso lasciato
un segno da … E'
evidente come, sulla base del
testo, che risulta estremamente
frammentario, non si possa stabilire
se il ”segno” citato
nel primo verso, sia diretto verso
gli “orzo e lenticchie”
nominati nel secondo. In tale direzione viene in aiuto uno stralcio gli Atti degli Apostoli (Atti 2:1,17: collegamento al testo C.E.I.) Atti
2:19 in cui Pietro enuncia della profezia di Gioele Gioele
3:3 inducendo a pensare che il contesto in cui vivevano Gioele prima, Pietro poi, offrisse motivi di ispirazione per affermare di simili eventi come possibili e, indubbiamente, testimoniati e tramandati: Atti
2:2 Atti
2:3 Atti
2:4 Ciò che è scritto è la descrizione di un evento straordinario ma non sconosciuto a Pietro che enuncia circa la profezia di Gioele facendo riferimento ad analoghi eventi che vengono descritti nel Libro di Gioele preceduti da una minuziosa digressione sul rigoroso contesto ambientale in cui si verifica l’esposizione;(Gioele 1:1,20: collegamento al testo C.E.I. e seguito). Come
si può desumere dalla lettura
dei versi sopra riportati, il
messaggio espresso esplicitamente
è relativo al raggiungimento
di consapevolezza a seguito di
un evento eccezionale. Alla
luce di quanto è posto
in essere al momento attuale,
l’unico linguaggio che ossa
pregiarsi di tali qualità,
è un linguaggio simbolico
che funga da “lingua universale”
con cui tramandare un messaggio. Argomentazione posta in essere quale ulteriore indizio di una storicità antica del fenomeno cerchi nel grano è relativo ad una serie di eventi verificatisi nel periodo che va dalla fine del VIII e l'inizio del IX secolo allorquando la credenza popolare voleva che determinati personaggi, denominati "Tempestarii" fossero in contatto con i "signori degli elementi", provenienti dalla regione celeste di Magonia, la comparsa delle cui navi scatenava le cosiddette "tempeste magiche", con grandine, folgori e tuoni che devastavano le messi…La battaglia nei confronti di questi "maghi"era stata poco prima pubblicamente avviata, in un editto steso dello stesso Carlo Magno cui seguì un documento redatto dal Vescovo Agobardo di Lione nel corso del primo decennio del IX secolo. “In questa regione tutti gli uomini, nobili e poveri, cittadini e villici, vecchi e giovani, ritengono che la grandine ed il tuono possano essere realizzate dalla volontà umana. Dicono infatti, dopo aver sentito i tuoni e visto le folgori: è la tempesta magica!" "Abbiamo
visto e sentito dire che la maggior
parte delle persone sono oppresse
da così grande stupidità
ed alienati da tanta stoltezza,
da pensare che esista una regione,
detta Magonia, dalla quale vengono
navi, portate dalle nuvole, ove
le messi che cadono a causa delle
grandinate e periscono a causa
delle tempeste, vengono trasportate
nella regione in questione. "Le messi che cadono … " così dice il testo e questo fa sì che la fantasia popolare si scateni alla ricerca di possibili spiegazioni all'evento chiamando in causa i cosiddetti "Tempestarii" e una straordinaria regione dal nome di "Magonia". L'evento è di tale portata che persino l'Imperatore Carlo Magno si muove e promulga una "caccia alle streghe". E' evidente come anche in questo caso, così come relativamente al testo di Qumran, il riferimento sia cosa piuttosto vaga per poter affermare con certezza quale tipo di fenomeno o meglio quale combinazione di fenomeni, correlati insistentemente alla condizione delle messi si siano effettivamente verificate nei periodi in cui sono stati redatti i documenti sopra citati, ma esistono riferimenti comuni inerenti a elementi di straordinaria natura cui viene attribuita matrice più o meno divina che attraverso i propri segni dona una sapienza superiore, avvenimento denunciato sia nella seconda parte del frammento di Qumran, (riga 8) “conoscerà i segreti dell'umanità. La sua conoscenza si estenderà a tutti i popoli, e conoscerà i segreti di tutti i viventi”, così negli Atti come nel Libro di Gioele. Si
legge quindi di una stretta correlazione
fra il verificarsi di eventi straordinari
e il raggiungimento di una conoscenza
o coscienza superiore. La
evidente frammentarietà
delle probabili fonti testimoniali
induce a dover compiere un notevole
balzo in avanti nel tempo fino
a giungere alla fine del XVI°
secolo (intorno al 1590) quando
andavano riaffermandosi alcune
antiche credenze di cui abbiamo
avuto precedente testimonianza
attraverso i documenti dell'epoca
di Carlo Magno riguardanti i "Tempestarii".
E' in questo contesto che prendono forma nuove testimonianze relative alla formazione di cerchi nel grano.
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