PARLERANNO LE PIETRE (PAROLE SCRITTE NELLA MATERIA)

 

 

 

C’è una sola razza, la razza dell’umanità.

C’è una sola religione, la religione dell’Amore.

C’è un solo linguaggio, il linguaggio del cuore.

C’è un unico Dio, Egli è onnipervadente.

 

 

Per contrastare le tendenze dell’attuale Età del Ferro (Kali Yuga) è indispensabile che chi abbia provato la gioia della disciplina spirituale (sadhana) e ne abbia sperimentato il successo, diffonda la conoscenza spirituale.

(Sri Sathya Sai Baba in Gita Vahini – XIX, 11)

 

Se taceranno gli uomini parleranno le pietre. (Profezia di Gesù Cristo)

 

Il Signore aveva annunciato che sarebbe venuto per ristabilire la Giustizia, ed avrebbe assunto forma umana, perché tutti potessero radunarsi attorno a Lui, e sentire l’emozione della Sua compagnia e della Sua parola. Ebbene, il Signore è venuto come era stato annunciato.

(Sathya Sai Baba, 22 gennaio 1960)

 

Chi dubita distrugge sé stesso.    

(Sathya Sai Baba)

 

Se avete perso una persona a voi cara e non riuscite ad uscire dal dolore e dalla disperazione mettetevi con la faccia rivolta verso Sud e chiedete aiuto per riuscire ad andare avanti.

(Cuore d’Orso)

 

Il dolore si prova finché persiste l’attaccamento o l’avversione verso le immagini esteriori. Il definitivo sollievo dal dolore può venire soltanto dall’eliminazione dell’ego, dalla cancellazione di ciò che reagisce ad una cosa come dolore e ad un’altra come piacere, la cui memoria e condizionamento sostiene il riconoscimento della dualità di gioia e sconforto Il modo migliore per liberarsi dal dolore e dalla disperazione, ovvero dall’illusione, è colpire la sua vera e propria radice, cioè l’errata convinzione di essere il corpo, con un nome ed una forma, attaccato ai sensi, all’intelligenza ed alla mente. Non dite voi ‘il mio naso, la mia mente, la mia mano, la mia ragione’ proprio come dite ‘il mio libro, il mio ombrello, il mio fazzoletto, ecc.’? Chi è questo ‘Io’ che afferma tutti questi ‘mio’? Quello è l’autentico ‘Voi’. Esso era già lì quando siete nati ed esiste anche quando dormite dimentichi di tutto il resto, incluso il corpo. Quell’Io non può subire danno, non cambia e non conosce nascita o morte. Apprendete la disciplina che vi rende coscienti di questa Verità e sarete liberi dalla disperazione, dal dolore e senza paura per sempre.                            

(Sathya Sai Baba)

 

 

 

A Bianca e a Rita, alla memoria

 

 

Per ricevere qualsiasi spiegazione dall’autore, scrivere a: vincelilli1945@libero.it

 

 

COMPENDI

 

Il potentissimo Angelo del Signore di nome GAYATRI

Compendio: E’ l’esposizione ‘scientifica’ del pensiero-mantra più sacro e potente dei Veda. E’ il significato biblico più antico dell’Angelo del Signore, cioè è il Signore Stesso.

 

Parole scritte nella Materia

Compendio: E’ il mio periodo veramente ‘indiano’. E’ il periodo attuale, l’oggi, dopo aver incontrato Sri Sathya Sai Baba, Purna Avatara di questa Era, l’Incarnazione della Divinità Trascendente-Immanente. Questa parte è piuttosto tecnica: esprime il superamento delle mie vecchie perplessità collegate in profondità all’accettazione coscienziale dell’Immanenza del-la Divinità. Il problema che mi si poneva sempre davanti era il cosiddetto PANTEISMO, legato in un certo modo all’idolatria. Ma i Santi Piedi di Loto di Swami e la ripetuta meditazione-riflessione della metafisica advaita del Vedanta, abbinata allo studio dell’ottima ‘Teoria delle Apparenze’ dello scienziato bergamasco Ing. Marco Todeschini, mi ha permesso di risolvere appieno, in modo totale e permanente, queste mie vecchie e radicatissime perplessità. Questo capitolo lo dimostra ampiamente. Il Panteismo, in realtà non esiste, perché l’Ente oltre ad essere IMMANENTE è anche TRASCENDENTE. E’ piuttosto il credo di alcune persone ad essere parossistico, fanatico e quindi idolatra, che è sbagliato: come tutti i parossismi e fanatismi che accecano l’intelletto mettendo in ombra la saggezza della discriminazione. La stessa Bibbia è impregnata di panteismo, senza peraltro trascendere in alcun tipo di fanatismo idolatra. Questa capitolo cerca di far ‘vedere’ al Lettore che tutta la materia non è altro che la stessa Parola di Dio, è il Suo Nome, che coincide con la stessa Divinità. Inoltre, l’importanza di questo capitolo sta anche nella messa in evidenza dello spin elettronico individuato quale ego di qualsiasi forma; tema, que-st’ultimo, che viene approfondito e sviluppato bene successivamente nell’Appendice n.3.

 

Parole scritte nel Cuore

Compendio: E’ l’attuale mia posizione di ricercatore spirituale. E’ il continuo colloquio con la mia Coscienza con l’aiuto della Mandukya Upanisad. E’ il continuo tentativo di leggere ed assimilare le parole che Dio ha impresso nel mio e nel cuore di tutti, con caratteri fatti di fuoco! Esso è trascritto nella speranza di fare più chiarezza in me e di ben assimilare la tecnica del vedanta, ovvero quella pratica denominata neti-neti ed iti-iti, che porta diritta alla purificazione del cuore. In realtà questo colloquio avviene continuamente, in ogni momento della giornata, anche se il più delle volte non me ne accorgo nemmeno.

 

Parole scritte nel Vangelo di Giovanni Apostolo

Compendio: E’ il mio commento al Vangelo di Giovanni, quasi versetto per versetto, da “La Bibbia di Gerusalemme” EDB Editore. La lettura di questo Vangelo, in chiave esoterica piuttosto che exoterica, porta il lettore, molto attento e predisposto, ad un incontro interiore, faccia a faccia con il vero Soggetto di questo Vangelo e di tutti i Testi Sacri di tutte le religioni: il proprio “Sé stesso” interiore, lo Spirito Santo, l’Anima, l’Atma Brahman, Dio.

 

Parole scritte nel Vangelo di Tommaso Apostolo

Compendio: E’ il mio commento al testo originale del Vangelo di Tommaso Apostolo, ritrovato nel 1945 a Khenoboskion, più esattamente a Nag Hammadi, assieme ad una fitta collezione di testi gnostici.

 

APPENDICE 1°: La prima cosa da farsi.

Compendio: La prima cosa da farsi è imparare a concentrarsi e a mantenere la concentrazione il più a lungo possibile. E’ praticare la Ripetizione del Nome e la Meditazione sulla Forma.

E’ imparare a purificare la propria mente-cuore, perché questo è il fine di tutte le pratiche spirituali, di tutte le tecniche yogiche.

 

APPENDICE 2°: Sistema atomico nella Spaziodinamica.

Compendio: E’ la spiegazione elementare della struttura atomica vista dalla teoria di Todeschini.

 

APPENDICE 3°: Fenomeno di G. H. Magnus (1802-1870) - Effetto Magnus.

Compendio: E’ il semplice enunciato dell’Effetto Magnus, ma innanzitutto è lo sviluppo della equazione fluidodinamica del ‘senso dell’io’: lo spin elettronico.

 

APPENDICE 4°: Ovunque lo si cerchi.

Compendio: E’ la dichiarazione di onnipresenza e onnipervadenza dell’Avatara Sathya Sai Baba diretta al eterno ed immortale, indirizzata quindi a tutti gli esseri umani.

 

CONCLUSIONI
Compendio: Si ribadisce che la Disciplina Spirituale per eccellenza è la Devozione.

 

 

PREFAZIONE

 

La mia riflessione è suddivisa in capitoli ed appendici per meglio far capire il discorso, ovvero il cammino della mia sadhana (ricerca spirituale): dalla Materia allo Spirito.

La Teoria delle Apparenze e la Psicobiofisica di Marco Todeschini mi hanno molto facilitato la comprensione dei “princìpi primi” della Natura, fondamentali per cercare di capire molte espressioni esoteriche delle Sacre Scritture, occidentali ed orientali.

Come alle apparenze fenomeniche dello Spaziofluidodinamico todeschiniano corrispondono le “forme fisiche”, così alle apparenze fenomeniche dello Spirito corrispondono i vari stati di coscienza con tutte le rispettive identificazioni, di cui Veglia, Sogno e Sonno profondo sono i tre stati principali e più noti. In realtà tutto è apparenza fenomenica solo dello Spirito Supremo, il o Atman: tutte le forme fisiche e tutti gli stati di coscienza.

A questo proposito sono chiarificatrici le seguenti precisazioni dell’Avatara di questa Era, cioè di Sri Bhagavan Sathya Sai Baba:

“Il sentiero Spirituale consiste nel credere nell’Unità dell’Umanità. Sul sentiero Spirituale non c’è alcun bisogno di riconoscere le differenze di abitudini e di atteggiamenti nelle diverse persone. Ci sono TRE aspetti che devono essere presi in considerazione a questo riguardo. C’è l’Io che è Dio, poi c’è lo Specchio che è Prakriti (lo Spaziofluidodinamico o Materia) e alla fine l’Immagine riflessa nello Specchio. Togliete lo Specchio di Prakriti (materia) e rimarrà solo Dio. In questo caso TRE meno Uno è uguale a UNO.”

Questo scritto è indirizzato a tutte quelle persone che, sollecitate interiormente dal loro Sé-Stesso e alienate dall’incongruenza tra l’esperienza quotidiana ed Esso, percepiscono sul loro corpo psico-fisico questa alienazione, vivendola senza comprenderla e senza mai comprendersi, con il rischio niente affatto remoto di perdersi psicologicamente nei meandri assurdi del loro stesso mentale. Molti vorrebbero intendere e addirittura sperimentare l’Infinito rimanendo attaccati alla coscienza differenziata individuale. Da qui tutte le frustrazioni, reazioni e, a volte, il rifiuto di capire. Bisogna eliminare questa pretesa egoica irrazionale quando si presenta alla propria coscienza; occorre intuire profondamente che soltanto una totale trasformazione della mente potrà risolvere i quesiti posti ed alimentati dal proprio Io-Egoico; soltanto una profonda purificazione della mente farà chiarezza nelle coscienze.

Oggi l’uomo ha ottenuto il controllo su montagne di informazioni ma, per quanto riguarda la Saggezza, è rimasto indietro. La capacità umana di indagare e di progredire nel regno dell’Universale e dell’Assoluto, il , deve essere ancora sviluppata. Ed è proprio nel dialogo con sé stesso, dove nessuno si erige a portavoce della verità tranne la massa egoica che cerca di imporsi in tutti i modi, che la ricerca, per un certo periodo di tempo, trova il maggiore sviluppo: “L’esperienza di verità si dà solo nel dialogo, in quella dialettica di domanda e risposta che alimenta il movimento circolare della comprensione” dice il più grande filosofo ermeneuta del XX° secolo: Hans Georg Gadamer. Secondo la filosofia ermeneutica, l’interpretazione filosofica non si deve limitare alla sola intellettività dei testi, ma deve esigere un’esperienza vissuta di ciò che gli stessi testi filosofici esprimono solo a parole. L’essere umano deve realizzare la verità che i Sacri Testi esprimono simbolicamente: la distanza dell’uomo da Dio; in verità essa equivale alla distanza che egli ha da stesso. Purificare la ‘mente’ deve quindi significare purificare il ‘cuore’ e quindi assaporare il vero Amore Divino. Significa pure acquisire i requisiti per l’insorgere dell’ardente desiderio di capire la natura di Dio o . Dopo di ciò, per comprendere il Sé-Stesso è anche necessario meditare perlomeno le proprie Sacre Scritture, cioè porsi consapevolmente sulla strada della vera Tradizione Universale, quella immortale.

La Tecnica di seguito esposta è la più semplice e priva di pericoli, nel senso di NON turbare le coscienze di molti lettori NON ancora pronti a porsi senza alcun sostegno e a “valicare l’abisso”, come vuole l’Asparsa Yoga. Questa tecnica che mi accingo a spiegare è utilissima e basilare per iniziare nel modo più semplice, perché prepara il volonteroso ad acquisire le necessarie caratteristiche mentali. Tra i requisiti primi che incoraggiano l’insorgere della brama di conoscenza divina, il principale è il discernimento fra ciò che è transitorio e ciò che è eterno; in altri termini, la scoperta che solo l’Atma, il o Spirito, è al di là del tempo, dello spazio e della causalità e che tutti gli oggetti percepibili, corpo umano compreso, dai sensi sono puramente transitori. Solo il non subisce alcun cambiamento e merita la definizione di “Verità Eterna”. Il secondo requisito che nasce con la purificazione della mente è la rinuncia al desiderio di godere dei frutti delle azioni, nota con il termine di “non-attaccamento”.

Molte mie riflessioni sul Vangelo di Giovanni più avanti riportate, mi hanno a volte ispirato pungenti commenti che potrebbero erroneamente far fraintendere i miei veri sentimenti e la mia estrazione religiosa; perciò vorrei fosse chiaro che sono di fede cristiana.

Non ho cambiato religione né ho alcuna intenzione di cambiarla in futuro, con nessun’altra; ritengo che sia una futile e ridicola formalità, poiché sono convinto dell’unità essenziale di tutte le religioni, e passare da un rito ad un altro è, per me, la cosa più assurda ed insignificante che si possa fare. Sono altresì convinto che informare la gente dell’essenza del “Messaggio” di una religione, qualunque essa sia, originariamente non significava e NON significa tuttora, fare proselitismo, come invece la bassa convenienza egoistica dell’uomo ha voluto e vuole intendere, anche a costo di falsificare lo stesso immutabile ed eterno “Messaggio di salvezza”. Esso infatti è completamente avulso dalle ritualità caratteristiche di tutte le varie religioni. Non è nella direzione spaziale di colui che prega Dio-Allah, o nella liturgia di una funzione sacramentale fatta a Dio-Gesù Cristo, o in una parola magica o altro che si trova il verace Messaggio Universale, ma nel Cuore dell’essere umano, dove Dio-Dio lo ha posto come “tesoro” (l’Oro di Dio!) dall’inizio del tempo.

La ragione per cui l’uomo si incarna in questo corpo è solo per svelare la Verità Ultima insita nel Messaggio Universale, affinché ne sia consapevole nell’esperienza quotidiana. Lo stesso ‘Oro di Dio’ che si trova nel cuore degli ersseri viventi si trova anche nell’essenza di tutte le cose, in tutta la Materia; perciò Gesù Cristo profetizzò: ‘Se taceranno gli uomini, parleranno le pietre’. Per questa ragione sarebbe una cosa veramente stupenda vedere finalmente l’Unità (non il sincretismo) di tutte le grandi religioni del mondo. Devo però constatare con rammarico che la religione che maggiormente pone ostacoli a questa Unità è quella cristiana; in particolare la Cattolica Apostolica Romana e, peggio, quella fanatica, scismatica, fondamentalista, non tradizionalista ma solo formalista, di Mons. Marcel Lefebvre. Non tanto il giudaismo e nemmeno, addirittura, l’islamismo, si oppongono per una larga visione dell’Unità ed Universalità tradizionali esoteriche, quanto un certo tipo di cristianesimo, chiuso caparbiamente nelle sue concezioni dogmatiche sul senso storico dell’Unicità del Cristo, abbarbicandosi ad un “Dio storico” e chiudendo gli occhi e le orecchie a quello metafisico e trascendente: vedi per esempio, la storia della famosa Sacra Sindone, per dirne solo uno, tra un’enormità, di esempi disponibili.

Con questa precisazione per me necessaria, spero di non aver offeso nessuno, non é nelle mie intenzioni offendere qualcuno.

Sono certo che l’esperienza del fisico Max Planck, premio Nobel per la Fisica, riportata nella sua Autobiografia scientifica, dove si specifica con grande chiarezza che la ricerca non solo dello scienziato ma dell’uomo in generale, deve essere quella di “trovare in tutti i fattori e i dati a disposizione l’Assoluto, l’Universalmente valido, l’Invariante che vi è nascosto”, chiarisce bene lo scopo anche del mio scritto e l’ideale che lo anima.

Esso, infatti, si propone la stessa mèta, ma con un metodo molto più semplice e naturale, che potrebbe essere definito “scientifico-spirituale”.

Questo scritto, alla fin fine vuol far conoscere Sathya Sai Baba nel modo più occidentale e più semplice possibile. Ciò significa pure far conoscere il profondo e unico Messaggio Universale a Lui legato e insito nel cuore di tutti gli uomini e nell’essenza di tutte le tante Sacre Scritture del mondo.

Bhagavan Sathya Sai Baba è venuto con il compito supremo di riunire TUTTA l’umanità in un’unica famiglia, attraverso il vincolo della sacra fratellanza; di affermare ed illuminare la realtà interiore di tutti gli esseri al fine di rivelarne la Divinità che è la base su cui poggia l’intero universo, e di istruire tutti gli uomini, affinché essi riescano a riconoscere il comune retaggio divino, che li unisce gli uni agli altri. Un indiano d’America dice:

“Tutta l’umanità è rappresentata dalla razza bianca, nera, gialla e rossa. Se lo Spirito è Uno (senza secondo), non dobbiamo cambiare i colori quanto le nostre attitudini all’interno di una concezione di Unità tra TUTTI gli esseri viventi di questo pianeta, non solo quelli a due gambe, ma quelli a quattro gambe, quelli alati, quelli che vivono nell’acqua e quelli che strisciano. E’ venuto il momento di mettere in rilievo ciò che abbiamo in comune con gli altri, di far vedere quanto siamo uguali. Potremmo sorprenderci nello scoprire che in questo universo siamo tutti fratelli e sorelle e, cosa più importante, dobbiamo mantenere questa relazione per poter sopravvivere.”  Le parole tra le parentesi tonde sono mie. Questa bellissima frase è stata scritta da un Indiano d’America della tribù dei Creek, di nome Cuore d’Orso, nel libro “Il vento è mia madre” dello stesso autore. Lo scopo di tutto questo è la liberazione dell’uomo dalla sua parte animale e la sua elevazione fino al Divino, che è la sua Realtà e la sua mèta. Compito di ogni essere umano è svelarLo e viverLo quotidianamente, con perseveranza e discriminazione.

Se i nostri difetti e i nostri errori non vengono corretti o dal nostro sforzo o perché dia-mo retta ai consigli di anime affettuose, che hanno avuto successo nel cammino di puri ficazione, allora la nostra vita diventa come il cibo avanzato: cattivo, e dopo un po’ comincerà a puzzare” dice Sri Bhagavan Sathya Sai Baba, volendo indicare gli aiuti possibili a chi inizia il cammino.

Il sottoscritto è certo che il Signore è ritornato fra gli uomini con il nome di Sathya Sai Baba, per la rinascita del Dharma o Rettitudine del mondo. Un aspetto importante di tale rinascita è ristabilire il rispetto per gli antichi testi spirituali come la Bibbia, il Corano, lo Zend Avesta, i Veda, la Bhagavad Gita, il Bhagavata, ecc. Oggi il rispetto può sorgere solo se il significato esoterico (occulto) delle esposizioni e degli episodi viene spiegato chiaramente, nel modo più semplice e piacevole possibile.

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