IL LINGUAGGIO DELLE STELLE E L'EVOLUZIONE DEL PENSIERO OCCIDENTALE

(SECONDA PARTE)

 

5-Era cristiana e Medioevo

L’avvento dell’era cristiana costituì uno spartiacque tra pensiero astrologico antico e filosofie nascenti (Fig8 - Lira con corna - codice italiano sec IX).

La caduta dell’Impero Romano causò una battuta di arresto della cultura e  un processo di decadimento e di sfaldamento delle conoscenze maturate in occidente, le molte guerre dispersero e dilapidarono le ricchezze acquisite, e nei primi secoli del cristianesimo il buio delle persecuzioni contro le eresie pagane dominò il panorama culturale, motivando con l’opera di San Paolo, la necessità di liberare l’uomo da qualsiasi conoscenza acquisita prima, con l’urgenza tutta teologica di conciliare determinismo e libero arbitrio umano, di quantificare  l’ingerenza dell’intervento diretto di Dio sull’uomo, e sua possibilità di venire riscattato direttamente, senza bisogno di interventi naturali mediatori .

Discrepanza questa che causò uno sprofondamento nella segretezza delle caste degli  astrologi e dei sapienti, ma non una loro scomparsa.

La questione fondamentale era stabilire, sulla base del diritto alla salvezza e della facoltà del libero arbitrio umano  sancita dai cristiani, se l’uomo avesse potuto e dovuto rifiutare qualsiasi altro elemento propedeutico e catartico risiedente nelle leggi stesse della natura, e all’infuori del diretto intervento divino (Fig.9 - Manoscritto italiano-Cristo nello Zodiaco- sec XI).

Si era ormai già lontani dalla divinità manifesta nella natura e nei suoi cicli, dal suo esercizio di saggezza tramite il lento scorrere del tempo, e fu per questo che dai secoli che vanno fino all’anno mille ben poco si riuscì ad ereditare, a causa anche della massiccia opera di distruzione che i primi cristiani di matrice romana  riuscirono ad operare, mentre riserve di sapere in tal senso si possono invece riesumare nel patrimonio nella nascente Chiesa Celtica d’Irlanda dove lo scambio con sapienti e dotti egiziani e mediorientali non cessò mai (Fig.10 - manoscritto tedesco sec.XIII).

Fu altresì in questo periodo che lo studio e la conservazione delle conoscenze astrologiche passò in mano agli Arabi, che avevano tradotto vaste quantità di testi greci e persiani tra l’VIII e il XI secolo, ed avevano accolto numerosi studiosi di ogni paese , affluiti a Baghdad per la costruzione di un imponente osservatorio astronomico.

La sapienza astrologica araba rimane all’oggi preziosissima, poiché fu grazie ad essi che nelle cattedre e le università del basso medioevo tornarono ad insegnarla e a diffonderla nuovamente arricchita in tutto l’occidente.

Tutto il pensiero astrologico occidentale appare comunque fino al XV secolo imperniato sui suoi legami con quello religioso, come ci testimoniano numerosi manoscritti del XI-XII e XIII secolo ritrovati presso biblioteche di abbazie e monasteri cristiani  occidentali e orientali, che mostrano lodevoli e spesso tristemente sterili tentativi di ricucire lo strappo creatosi nelle coscienze dei mistici e dei monaci (Fig11 - Antelami nel Battistero di Parma).

 

6-Umanesimo e Rinascimento.

Umanesimo e Rinascimento videro così un progressivo trasformarsi dell’astrologia , largamente praticata e studiata in Italia e in Germania, e pure utilizzata dalle  corti regnanti, da intellettuali e da potenti, compresi un certo numero di Papi, che si avvalevano della presenza di astrologhi di corte da interrogare, e severamente punire in caso di errore, sulle sorti politiche, umane e militari dei regni (Fig.12 - Codice miniato sec XVI).

Essa tuttavia non godeva più della precedente lucidità interpretativa, a causa anche del vuoto storiografico dei secoli precedenti e della scarsa o nulla possibilità  di reperire e studiare i testi allora occultati dalla Chiesa, che nei suoi toni dottrinari e deterministici raggiunse livelli assolutistici, cosa che contribuirà, assieme alle persecuzioni dell’Inquisizione, a far nuovamente ricadere l’astrologia nell’ambito delle stregonerie.

Poco servirono i nobili tentativi attuati da rappresentanti del pensiero platonico integrato a quello cristiano, come Marsilio Ficino, che nel suo “De Vita Coelibus Comparanda”, e in “Theologia Platonica de Animorum Immortalitate”, aprirà una lotta senza tregua contro Pico della Mirandola, sostenitore dell’etica cristiana secondo cui l’uomo  è soggetto a Dio, ma capace di dominare la natura. Tommaso d’Aquino scriveva infatti: “Astra inclinant, non necessitant(Fig13 - Astronomicum Cesareum - con drago - 1540 - di Peter Apian-Ingolstadt).

Tutto l’occidente era in fermento e mutamento, eventi importanti recenti erano accaduti, come il passaggio dalla teoria geocentrica  tolemaica a quella eliocentrica copernicana, dovuta alle recenti scoperte di Galileo Galilei, la scoperta dell’America, l’influenza delle scoperte di Keplero, che usarono tuttavia spesso essi stessi l’astrologia per corroborare le loro teorie. Keplero sosteneva infatti che gli astri emanano una sottile radiazione extrafisica capace di influenzare il comportamento degli esseri viventi, anticipando così almeno teoricamente le intuizioni dell’ astrofisica e della scienza delle radiazioni cosmiche, che vennero ampiamente approfondite nel corse del 900.

Nel suo “De Revolutionibus Orbium Caelestium” infatti Nicola Copernico scriveva nel 1543:

Al centro di tutte le cose  risiede il Sole. Potremmo mai trovare posizione migliore nel più bello tra i templi, da cui questo lume può illuminare ogni cosa in una volta sola? A ragione lo si definisce il Lume, La Mente, il Sovrano dell’Universo. Per Ermete Trismegisto esso è il Dio invisibile, l’Elettra di Sofocle lo chiama l’Onniveggente. Così il Sole siede sul suo trono regale e dirige i suoi figli che gli ruotano attorno”.

Le opere di Giovanni Cardano (1501-1576) , Tycho Brahe (1544-1601) e Tommaso Campanella (1568-1639) nella sua “Città del Sole”, contenevano infatti importanti esempi dell’applicazione dell’astrologia e della sua possibile applicazione ai campi più disparati della vita, dall’ambito militare a quello didattico e propedeutico, e sono tra quelle di autori che diedero sostegno alla teoria astrologica tolemaica e cercarono di difenderne l’eredità.

In quest’ottica polemica e capziosa però si determinò invece solamente l’atteggiamento scettico  successivo che nell’Illuminismo trionferà, con la sua visione scientifica e logica  del mondo e delle sue dinamiche, creando una spaccatura abissale tra scienza e fede, tra misticismo e  oggettivismo, tra cultura dell’interiorità e catalogazione delle sue manifestazioni, facendo in pratica ancora una volta prevalere il mondo sull’uomo (Fig.14 - Andrea Cellarius “armonia Macrocosmica” - Amstredam-1660).

 

7- Settecento e Ottocento

L’illuminismo era alle porte. Fu Colbert, nel 1665 ad escludere categoricamente dall’Accademia di Francia lo studio e la pratica dell’astrologia per gli astronomi, fino a quel momento ufficialmente praticata.

Spenti così gli ultimi roghi, con i gravi danni arrecati a tutte le conoscenze umanistiche, l’eredità esoterica ed astrologica passò dal 1600 in poi, fino alla fine dell’Ottocento e alla nostra epoca moderna di risveglio e rivalutazione, nelle mani di determinate sette iniziatiche, legate sia alla Massoneria sia a scuole filo-cristiane esoteriche, come ad esempio quella dell’Ordine Martinista, le uniche disposte a custodire e salvaguardare con venerazione lo studio e la pratica della sapienza astrologica del passato. (Fig15 - Jacob Bohme - 1682 Dreyfaches Leben)

La storia ci informa inoltre sulle grandi conoscenze astrologiche dei Rosacroce (Fig.16 - Sacramentario Rosacrociano sec XVIII), ritenuti quasi i detentori di quest’arte praticata ai livelli più alti ( Fig.17 - Sacramentario rosacrociano - calice e croce astrale - sec XVIII).

Durante l’Ottocento l’influenza del Romanticismo creò un nuovo crescente interesse per l’astrologia, le arti magiche e in generale per tutte le discipline che avevano come obiettivi l’interiorità dell’uomo, i suoi sentimenti, una nuova e romantica forma di misticismo si stava facendo largo nella cultura e nella società, stanca e oppressa dall’impero della ragione, che aveva dominato tutto il secolo precedente, e autori che ispirarono e si ispirarono a una nuova visone del potenziale umano racchiuso per esempio nella potenza dei sogni (Fig.18 - Alfons Mucha sec XIX), furono Goethe (1740-1832) e anche Shelling (1775-1854).

Il primo inserì l’astrologia a tutti gli effetti nel novero delle scienze umane, il secondo la rivalutò come eredità importante del passato e la inserì nel suo concetto di “unità di tutti gli opposti”, strumento dell’armonia di tutte le forze operanti in natura.

Anche Karl Gustav Jung (1866-1944) ammetterà a un certo punto dei suoi studi “l’esistenza di un rapporto causa-effetto tra aspetti planetari e costituzione psico-fisiologica degli individui”.

Gurdjieff poi incrementò studi importanti sulla dottrina della musica cosmica, con la fondazione del suo “Istituto per la Costruzione Armonica dell’Uomo” a Fontainbleu, nel 1922, considerando la struttura dell’uomo e del cosmo organizzate in armoniche e in ottave, in cui rientravano anche le sfere celesti e i pianeti.

 

8-L’Astrologia nell’Età Moderna

Questi orientamenti intellettuali e filosofici del XX secolo contribuirono al rinascere dell’interesse verso tutte le forme della divinazione, del mistero, finanche allo spiritismo e a determinati eccessi tipici del Novecento. Da annoverare in questa ottica anche l’influsso della cultura gitana, che costituisce un  caso etnico e culturale unico.

Così l’Astrologia nella nostra epoca e la disposizione della cultura generale ad  accoglierla, si devono all’opera di personaggi di varia estrazione, da quella umanistica a quella scientifica come Edmund  Husserl, che nel 1936 pubblicò un’ opera  chiamata ”La crisi nelle scienze europee e la fenomenologia trascendentale” puntando il dito contro l’inadeguatezza della scienza come unico strumento atto a dare definizioni e risposte circa la personalità e la psiche umana, la patologia e tutti i fenomeni ascrivibili all’ingerenza del dato interiore e soggettivo.

Ilya Prigogine , premio nobel per la fisica, nella sua opera “La Nuova Alleanza”, afferma l’irrimandabile urgenza sociale di ritrovare un nesso tra l’universo e l’uomo, tra la natura umana e la natura universale della creazione, fecondando con la sua ampiezza ideologica il substrato intellettuale e filosofico  della scienza accademica, allo scopo di  riscoprire e valorizzare le antiche scienze umane in relazione all’età moderna.

Esistono oggi diverse scuole astrologiche  in America e in Europa, nonché in ogni paese con orientamenti diversi  che operano nell’approfondimento dei vari rami di questa disciplina, come l’Astrologia Medica, quella Esoterica, quella Transpersonale, quella Geopolitica, o astrologia Mondiale, quella Karmica e reincarnativa, che in oriente detiene il primato della consapevolezza perduta di un tempo.

All’occidente spetta il merito invece di aver tramandato e conservato l’importante e vasto campo della Astrologia Cabalistica o Iniziatica.

Molti altri personaggi hanno contribuito a creare una cultura oggi pronta a rivalutare l’astrologia a ruolo di disciplina del transpersonale, i cui scopi si possono così riassumere nel seguente assunto:

Estrarre dall’essere umano il suo stesso bisogno che è spesso diverso da ciò che egli crede.

Comprendere le pulsioni profonde dell’Io, e del dialogo della psiche con il Sé.

Ricomporre i legami perduti con il nostro retaggio cosmico e i segni interiori ed esteriori di questa eredità, attraverso l’osservazione della “firma” astrale in ogni individuo.

Sono questi gli scopi cui l’astrologia oggi guarda, con prospettive ampie, spesso più ampie della singola umana capacità di comprendere l’infinita manifestazione della propria natura …

 

 

 

 

Bibliografia:

“Il Libro della Astrologia Pratica”-M.Paltrinieri-E.Rader-Mondadori  1981

“Astrologia karmica”-Dorothèe Koechlin De Bizemont-Armenia 1983

“Alchimia e Mistica- Il Museo Ermetico”-di Alexander Roob-Ediz.Taschen-1997

“Enciclopedia dei Simboli”-AAVV.Garzanti-1991-95

“Enciclopedia dei Miti”-AAVV.Garzanti-1990-97

 

 

 

1 - 2

C.Garavaglia (22/06/04)